La scommessa di Moreno Argentin con Air è vinta

E’ all’organizzazione della sua seconda Adriatica Ionica Race. Moreno Argentin, tra i migliori corridori che il mondo del ciclismo abbia avuto, iridato nel 1986 a Colorado Springs, quattro Liegi-Bastogne-Liegi, un Lombardia, un Fiandre, tre Freccia Vallone, 13 tappe al Giro d’Italia, due al Tour de France traccia il bilancio della sua nuova creatura.

Tanti piccoli tasselli da sistemare ancora ma finalmente l’Italia ha una nuova corsa a tappe. Una corsa che è piaciuta a tutti i corridori, adatta a corridori completi, molto più selettiva e impegnativa dell’edizione del 2018. Pianura, collina, muri, Dolomiti, sterrati, un criterium per velocisti, quella che un tempo nelle sere d’estate si chiamava tipo pista e radunava tantissimi spettatori lungo le strade. Un pout – pourri di ciclismo che ha avuto grandissima risonanza mediatica. Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia sempre con il progetto di scendere ad Atene ripercorrendo gli antichi tracciati della Serenissima. Il progetto di Morenè o Argentin è solo all’inizio di un percorso molto ambizioso. La corsa si chiama così perché l’idea è quella di farla arrivare ad Atene in 4-5 anni. Il progetto consiste nell’organizzare una tappa per ogni regione o stato di questo ampio territorio che merita visibilità e interesse turistico. E soprattutto un percorso culturale che ricordi i fasti della Serenissima Repubblica Veneta. Veneto e Friuli Venezia Giulia sono fondamentali per lanciare l’evento, Per il prossimo anno Moreno Argentin e lo staff che ha riportato a lavorare con lui anche tanti suoi ex compagni di squadra, due nomi su tutti, Massimo Ghirotto e Giorgio Furlan, e amici di ciclismo stanno già lavorando per attraversare il confine, andando in Slovenia e Croazia. Insomma Atene verrà raggiunta. Ma piano piano come in una corsa a tappe.