E’ primato italiano: in Veneto hanno votato il referendum costituzionale 2.856.049 persone, ossia il 76,7% degli aventi diritto. Una percentuale d’affluenza più elevata che in qualsiasi altra regione, di oltre 8 punti superiore alla media italiana (68,6%), che attesta la grande sensibilità dei veneti verso il tema della riforma costituzionale proposta dal Ministro Maria Elena Boschi. Inoltre, se a livello nazionale il No ha vinto con il 59,1% dei votanti (contro il 40,8% raggiunto dal Sì), in Veneto si è registrata una delle forbici più alte in assoluto: 61,9% No e 38,1% Sì.

Nella nostra regione, il record dei votanti è di Padova (78,9%), seguita a ruota da Vicenza (78,5%), quindi Verona e Treviso (76,9% a parimerito). Quindi Venezia (74,3%), Rovigo (73,4%) e Belluno (71,5%), fanalino di coda ma pur sempre ben aldilà della media nazionale.

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I risultati nel capoluogo Veneto ricalcano sostanzialmente quelli regionali: a Venezia il No ha infatti trionfato col 61,7%, contro il 38,3% di Sì. In provincia di Padova la forbice registrata è grossomodo la medesima, 61,9% No e 38,1 Sì. Più sonora, invece, la bocciatura della “Riforma Boschi” nella marca trevigiana: 62,7 il plebiscito per il No, contro appena un 37,3% di Sì.

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Terminato lo spoglio delle schede elettorali, il governatore Luca Zaia ha così commentato il risultato ufficializzato dal Ministero dell’Interno: “E’ stato un risultato strepitoso. Vista la straordinaria partecipazione degli elettori, una nuova, grande lezione di democrazia è arrivata dal Veneto.” 

Il premier Matteo Renzi, contestualmente, ha annunciato l’intenzione di rassegnare le proprie dimissioni al Presidente della Repubblica.