IMG_7090Ci sono volute 10 squadre di vigili del fuoco, di Treviso e Venezia, per domare il vasto incendio divampato ieri nel tardo pomeriggio nel complesso industriale dell’ex Chiari & Forti di Silea. Una cinquantina gli uomini impegnati a spegnere le fiamme che hanno illuminato per ore il cielo della Marca, visibili a chilometri di distanza, persino dall’autostrada. Primo segnale una colonna di fumo nero che si alzava dal Sile. A rendere difficile il lavoro dei pompieri i tanti rivestimenti in legno all’interno dell’edificio. La priorità ora è mettere in sicurezza l’area spegnendo tutte le braci che ancora possono covare sotto le macerie. Non ci sarebbero feriti, per fortuna.

A crollare quasi subito il tetto della struttura più antica del complesso industriale, l’antico mulino, realizzato agli inizi del Novecento. Impossibile, per ora, determinare le cause del rogo. Ma è difficile non pensare a un’ipotesi dolosa: l’ex Chari & Forti, di proprietà del gruppo immobiliare romano Caltagirone, proprio oggi doveva andare nuovamente all’asta, dopo vari tentativi falliti. Una base di continuo al ribasso, per un valore di 9 milioni di euro. Abbandonata da decenni, senza corrente elettrica, la fabbrica era talvolta usata come dimora dai senza tetto. Al lavoro sul posto anche i tecnici dell’Arpav per scongiurare l’ipotesi nubi tossiche. Già oggi la Procura potrebbe aprire un’inchiesta.