Beccato il turista che per scattare un selfie ha rotto le dita del piede a Paolina Borghese. A darne notizia sono stati ieri i carabinieri della stazione di Pieve del Grappa che hanno completato l’operazione grazie anche all’aiuto dei mezzi tecnologici. Fondamentali infatti sono state le registrazioni del sistema di videosorveglianza a circuito chiuso del Museo Gipsoteca di Possagno e anche gli estremi registrati sul sistema di prenotazione del biglietto che contenevano alcuni dei dati sensibili dell moglie del turista austriaco.

La donna, contattata dai carabinieri ha immediatamente ammesso le colpe del marito dicendo che accortosi della situazione si è fatto prendere dal panico e si è allontanato. L’uomo, 50enne di origini austriache, ha scritto una lettera al museo e al direttore della fondazione Antonio Canova, Vittorio Sgarbi, ripercorrendo i fatti e scusandosi.

Un plauso speciale ed un encomio ai bravissimi Carabinieri del Gruppo di Treviso che tempestivamente hanno identificato il turista che ha danneggiato un capolavoro del Canova al Museo Gipsoteca Antonio Canova di Possagno. Adesso però la giustizia deve fare il suo corso e chi ha compiuto un atto così scellerato deve pagare i danni procurati al patrimonio artistico del Veneto – afferma il governatore Luca Zaia – I Carabinieri hanno agito bene e in fretta, adesso mi aspetto che la giustizia chieda il conto. – conclude il Presidente – Non bastano delle semplici scuse. Chi ha danneggiato la statua del Canova sia consapevole della gravità del proprio indescrivibile gesto e del fatto che deve pagare. Perché il danno non è stato provocato solo ad un capolavoro d’arte, ma all’intera comunità veneta della quale l’opera di Canova è magnifica espressione”.