Sabato 24 luglio nei mercati di campagna amica si dà il benvenuto alla Tintarella sicura : tra i banchi dei produttori di Coldiretti sarà possibile fare il carico di vitamine per stimolare la produzione di melanina. Operazione abbronzatura con mirtilli, meloni, albicocche, ma soprattutto carote, pomodori di tutti i colori, radicchi e lattuga per preparare la pelle ai raggi del sole di questa estate e soprattutto prodotti perfetti per estratti, centrifughe di frutta e verdura.
La top ten della tintarella secondo la classifica stilata dalla Coldiretti all primo posto della classifica troviamo le carote, abbronzante naturale per eccellenza, che contengono 1200 microgrammi di vitamina A (o quantità equivalenti di caroteni) ogni 100 grammi di polpa. Al secondo posto ci sono invece i radicchi, che ne contengono circa la metà (500-600). Al terzo ci sono le albicocche (350-500), seguono cicorie e lattughe (220-260). Il quinto posto è occupato dai meloni gialli (200), poi i sedani (200), i peperoni (100-150) e i pomodori (50-100) che contengono comunque contenuti elevati di vitamina A o caroteni. La penultima posizione è occupata dalle pesche (100) e infine ci sono cocomeri e ciliegie (20-40). Con il caldo, infatti, è importante consumare frutta e verdura fresca, fonte di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi per mantenere l’organismo in efficienza e per combattere i radicali liberi prodotti come conseguenza dell’esposizione solare. Antiossidanti “naturali” sono infatti le vitamine A, C ed E che – sottolinea Coldiretti – sono contenute in abbondanza in frutta e verdura fresca.
“Il tintarella day – afferma Davide Montino- presidente di Agrimercato Venezia, l’associazione che coordina i mercati agricoli per Coldiretti – non è altro che l’occasione giusta per sottolineare quanto siamo fortunati nel nostro paese a poter usufruire di tanta biodiversità, di tanti fattori benefici contenuti nei prodotti agricoli, in particolare scegliendo di mangiare stagionale e locale, godendo della freschezza di un prodotto appena raccolto in campagna. Un’attenzione che dovremmo far maturare anche nei più piccoli in un’ottica di sostenibilità ambientale oltre che culturale nel rispetto di una tradizione produttiva, peculiarità del territorio dove viviamo”.