Scontri e violenze in Catalogna contro i cittadini che liberamente vanno al voto per chiedere l’indipendenza. Oltre 800 persone ferite, due sono gravi. Ma ben 3 milioni, nonostante i militari avessero occupato i seggi, sono riusciti a votare. Per Puigdemont il comportamento di Madrid è vergognoso, per Rajoy invece solo solo una farsa e nessun referendum.

Ma comunque sia, e qualunque sarà l’esito del voto per l’indipendenza in Catalogna, il referendum ha fatto mettere in coda alle urne ben tre milioni di persone. Un voto che ha segnato per sempre la Spagna. Le violenze ai seggi per impedire agli elettori di esprimersi, i proiettili di gomma sparati ad altezza uomo, gli anziani trascinati via, i manganelli che si abbattono sui manifestanti pacifici e sui vigili del fuoco che formano un cordone per proteggerli, le urne elettorali sequestrate, sono immagini che non potranno essere cancellate dalla memoria. «Una vergogna di Stato». La brutalità ingiustificata, una vergogna che accompagnerà per sempre l’immagine dello Stato spagnolo. Molti gli spagnoli costretti a votare in seggi differenti da quello di appartenenza per l’occupazione da parte della polizia spagnola pur di non far votare i cittadini.

Per permettere ai catalani di votare , il governo catalano ha permesso dà libertà di votare in qualsiasi seggio, mettendo sul web una mappa interattiva. Consentito anche il voto online. Un repressione che non si vedeva dai tempi del franchismo e nonostante Guardia civil e Policia national – denunciate dalla stessa Generalitat per le violenze sui cittadini – abbiano chiuso 319 seggi su 2.600, «milioni» di persone (5,3 milioni gli elettori aventi diritto) sono riusciti a esprimersi. La Spagna «dovrà rispondere della violenza esercitata contro la Catalogna davanti ai tribunali internazionali» dicono gli osservatori internazionali.

Per il Tg+ anche un nostro inviato che ha verificato le lunghe code ai seggi. Ore e ore in attesa in coda per esprimere il proprio consenso per votare l’indipendenza.