“E’ stato precisato più volte che in Veneto il rapporto tra sanità pubblica e privata è il più basso d’Italia ma i consiglieri Bigon e Zanoni, nonostante le molteplici risposte date sul tema sia a livello regionale che di singola Ulss, continuano con polemiche sterili e pretestuose, totalmente inopportune dopo due anni di pandemia che hanno visto la sanità pubblica prodigarsi, in termini economici, professionali e umani oltre ogni immaginazione”.
Risponde così il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, alle affermazioni dei consiglieri regionali del Pd, Zanoni e Bigon rul rapporto sanità pubblica e privata.
“La realtà, che Bigon e Zanoni ben conoscono – precisa Benazzi – è che la sanità pubblica si trova a fare i conti con alcuni macroproblemi a cominciare dagli evidenti errori nella programmazione nazionale, con conseguente gravissima carenza di specialisti, medici di medicina generale e della continuità assistenziale. Va inoltre ricordato che il pubblico, a differenza del privato, ha delle regole ben precise sia per quanto riguarda le procedure di assunzione sia per quanto concerne le retribuzioni del personale, regolamentate da contratti nazionali. Non ha alcun senso – prosegue Benazzi – demonizzare la sanità privata tout court: ricordo che esiste un privato accreditato, che eroga prestazioni per conto del servizio sanitario nazionale e che è, quindi, di supporto al pubblico, e un privato “puro”. Quest’ultimo da risposta alla domanda, in continuo aumento, di prestazioni fuori Lea che non devono essere garantite dal servizio sanitario nazionale.
Invito i consiglieri Bigon e Zanoni – conclude Benazzi – a fornici nominativi di specialisti disponili per i posti vacanti sia negli ospedali sia sul territorio. L’Ulss 2 è pronta ad assumerli oggi stesso, considerato che la Regione ci ha concesso 237 autorizzazioni ad assumere”.
Di seguito alcuni dati esplicativi:
Valore ricoveri
il valore dei ricoveri prodotti dagli ospedali dell’Ulss 2 nel 2021 è stato di 325.000.000 euro contro un valore di 40.470.132 euro dei privati accreditati (tra cui rientra il San Camillo che ha svolto un ruolo importante di ospedale Covid a supporto del pubblico).
Prestazioni ambulatoriali
L’incremento maggiore nel numero di prestazioni si è registrato, nonostante la pandemia, nel pubblico che ha chiuso il 2021 con un +24% rispetto al 2012, a fronte di un incremento del privato accreditato del 17%. Va segnalato che il maggiore incremento del pubblico è stato registrato nonostante, anche, la “cessione” di cinque specialità dell’ospedale di Castelfranco allo Iov.
Posti letto: Nell’ambito del territorio dell’Ulss 2 la quota dei posti letto dei privati nel 2012 era del 18% sul totale, nel 2021 è scesa al 14%. Si è registrato, quindi, un calo del 4%.
Medici ospedalieri
Nel 2021 a fronte di 187 cessazioni si è proceduto a 158 assunzioni e all’attivazione di ulteriori 56 avvisi e 166 procedure per incarichi di altre tipologia, buona parte dei quali andati deserti. Sono state inoltre concluse 19 procedure per nomine di primari.
Medici di medicina generale e Continuità Assistenziale
A seguito dei numerosi pensionamenti l’Ulss 2 si è adoperata quotidniamente nella ricerca di medici e soluzioni per contenere la grave carenza di medici. Le azioni avviate sono state:
- Ricerca di incarichi provvisori, anche mediante chiamata ai nuovi iscritti (neoalureati) all’Ordine dei medici di Treviso e di province limitrofe / sedi di facoltà di medicina/Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale
- Ampliamento della possibilità di scelta del medico da parte dell’assistito ai comuni limitrofi, anche se fuori ambito.
- Definizione di un progetto fin da luglio 2021 per la copertura delle sedi carenti della continuità assistenziale, anche in collaborazione anche con i medici di medicina generale
- Applicazione della Dgrv 8/2022:
- Ampliamento volontario del massimale da 1500 a 1800 assistiti, con l’implementazione delle forme associative e la dotazione del personale di studio (segreteria e infermiere).
- Richiesta riconoscimento criticità e applicazione forme incentivanti previste per la continuità assistenziale
Liste attesa
Le attuali liste di attesa per prestazioni ambulatoriali (prestazioni sospese/in galleggiamento) sono frutto di due anni di pandemia in cui a più riprese si sono avute sospensioni nell’erogazione delle prestazioni non urgenti e procrastinabili da parte delle strutture ospedaliere, impiego del personale specialistico e di supporto presso i Vax point e i Covid point, assenze di personale causa positività al virus con conseguente chiusura di agende ambulatoriali. A febbraio 2020 (data inizio della pandemia) le prestazioni in galleggiamento erano 5.800 contro le complessive 16.000 circa di oggi. Da ricordare che al termine del periodo di lockdown, nel maggio 2020, le prestazioni da recuperare nella nostra provincia erano salite ad oltre 41.000 e che, grazie ad una intensa attività di recupero, esattamente un anno dopo (maggio 2021) si erano ridotte a 8.880 con il ripristino quindi di una situazione molto vicina a quella pre-COVID. Le successive ondate epidemiche, con prima la variante Delta quindi la Omicron, e la conseguente ripresa dell’emergenza hanno comportato un nuovo obbligato ritardo nell’erogazione delle prestazioni.