Un carcere - foto di repertorio
Un carcere - foto di repertorio

Esperti di sanità ed esperti di area penitenziaria, riuniti nella sede dell’Ulss 3 Serenissima, hanno avviato oggi un percorso formativo all’interno del quale hanno voluto confrontarsi con la gestione di tutti gli aspetti della cura delle persone recluse. “Credo di poter dire – ha sottolineato la dottoressa Maria Milano, Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria del Triveneto – che quanto stiamo facendo qui, insieme, è doveroso, ed è profondamente giusto. Dentro la vita particolare del carcere, le persone ospiti possono necessitare di visite, di terapie, di trasferimenti verso le strutture sanitarie; e collegate al tema della salute e della cura, ci possono essere aspetti di ulteriore complicazione, con atteggiamenti di rifiuto e di violenza, anche verso gli stessi operatori sanitari. Ma ciò che accade nel carcere non è ‘del carcere’, ma è della collettività tutta. E’ giusto quindi che siano condivise e affrontate insieme le problematiche connesse alla gestione della salute delle persone soggette a detenzione, con il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, proprio come si sta facendo a questo tavolo”.

Per l’Ulss 3 Serenissima, il senso del percorso è stato delineato dal Direttore dei Servizi sociosanitari, Massimo Zuin, che insieme alla dottoressa Milano, è responsabile scientifico del corso: “A questo tavolo, per rendere sempre più efficaci le collaborazioni e le sinergie con il personale carcerario, la nostra Azienda sanitaria partecipa con tutte le competenze utili: si mettono a disposizione specialisti della Sanità carceraria, della Psichiatria, dei Servizi sociali, delle Dipendenze, delle Professioni sanitarie, dell’Emergenza-Urgenza, con il coordinamento formativo ed organizzativo della Formazione aziendale. E’ uno sforzo doveroso: affrontiamo insieme tematiche tutte legate alla cura e all’assistenza della persona in carcere: dall’uso appropriato dei farmaci alla corretta somministrazione delle terapie, all’accompagnamento in occasione delle visite e dei controlli; lavoriamo insieme per individuare e rendere usuali le migliori pratiche per la gestione delle aggressioni, che purtroppo con frequenza crescente vedono coinvolti anche operatori ‘in camice bianco’, vittime di un disagio che a volte esce dai binari”.
La prima giornata del corso, intitolata “La gestione dei processi negli Istituti penitenziari di Venezia in collaborazione con l’Azienda Ulss 3 Serenissima”, si è svolta nella sede mestrina dell’Ulss 3. Ha visto interventi e testimonianze degli esperti presenti, sia dell’Ulss 3 che dell’area penitenziaria, e si è conclusa con le proposte di transizione verso l’incontro successivo: si è deciso di affrontare casi clinici, e di discuterli tra area penitenziaria e area sociosanitaria per arrivare ad una gestione congiunta delle situazioni. Già fissato l’incontro successivo, che si svolgerà il 7 maggio prossimo; il percorso formativo proseguirà poi secondo il programma definito dai partecipanti al tavolo.
“Considero questa esperienza – sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato – un ulteriore importantissimo tassello del dialogo instaurato dalla nostra Ulss 3 Serenissima con le istituzioni del territorio. Dialogo non solo istituzionale, ma concreto e portatore di un duplice risultato: ci permette da una parte di essere più utili là dove siamo chiamati ad operare come specialisti della sanità; di riflesso, costruisce un clima migliore anche negli ambiti più delicati, così che i nostri operatori non siano mai soli e non siano mai indebitamente esposti, neanche nei contesti più complessi”.