SANITA’: L’ASSESSORE REGIONE IN CONSIGLIO, “PIANO SANITARIO GIA’ ATTIVATO O CANTIERATO. IN DUE ANNI 880 NUOVI POSTI LETTO IN OSPEDALI DI COMUNITA’. INVESTIAMO, MA I TAGLI NAZIONALI CI FANNO NAVIGARE CONTROVENTO”.

“Il Piano Sociosanitario del Veneto è tutt’altro che disatteso. Per buona parte è già applicato, per il resto è cantierato, come nel caso degli ospedali di comunità, per i quali attiveremo 880 nuovi posti letto nel prossimo biennio e altri 380 appena dopo, andando così a coprire la totalità dei letti di questa tipologia previsti nel piano, pari all’1,2 per mille abitanti”.

Lo ha detto l’Assessore regionale alla sanità, in occasione della seduta straordinaria del Consiglio, convocata sui temi della sanità su richiesta delle opposizioni.

“In democrazia – aggiunge l’Assessore – ogni dibattito può alla fine essere costruttivo. Ringrazio quindi tutti i Consiglieri per tutti gli spunti capaci di andare oltre la polemica fine a sé stessa. E’ però necessaria la massima onestà intellettuale, a cominciare dalla presa d’atto negli ultimi anni i tagli del Fondo Sanitario Nazionale subiti inopinatamente dal Veneto sono stati pesanti e hanno messo in crisi il programmatore sul territorio, che si è trovato a non avere la benzina sufficiente per completare il percorso che era stabilito. Ogni singola previsione del Pssr trova e troverà attuazione, ma la navigazione è stata e sarà controvento”.

“I letti degli ospedali di comunità – ha precisato – saranno di classificazione esclusivamente sanitaria a media e bassa intensità, e non più sociosanitaria, nel rispetto delle norme nazionali (DM 70) sulla classificazione dei posti letto ospedalieri”.

“Anche la programmazione per la medicina territoriale – ha aggiunto l’Assessore – è in piena evoluzione. Come Regione abbiamo stanziato 25 milioni di euro l’anno per tre anni, ma anche in questo caso abbiamo scontato la contemporaneità dei tagli nazionali, che diminuivano le risorse proprio mentre noi investivamo. Ciò nonostante – ha detto citando alcuni numeri –  ad agosto 2017 risultavano autorizzate 86 Medicine di Gruppo Integrate delle quali 68 già attivate, che coinvolgono 574 medici di medicina generale sul totale veneto di 3.144 e riguardano 814 mila 268 assistiti. Sempre ad agosto 2017, i medici che operavano in forma singola erano il 15%, quelli in associazione semplice il 9%, quelli in rete il 27%, quelli in Medicina di gruppo il 29%, quelli in medicina di gruppo integrata il 18%, quelli in Utap o medicine di gruppo integrate il 2%”.