“Trovo le affermazioni dell’eurodeputata Moretti sulla scuola in Veneto di una ignoranza abissale. ‘Ignoranza’ nel senso letterale del termine, perché dimostra di ignorare che la Regione del Veneto è stata la prima ad divulgare il Manuale operativo per la ripartenza, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale (per Moretti specifico essere l’emanazione del Ministero per l’Istruzione nel territorio). Il Veneto è stata la prima regione a convocare un tavolo regionale, a luglio, alla presenza dell’Ufficio scolastico regionale, degli enti locali competenti (ovvero Anci e Upi che – preciso per Moretti – sono competenti sull’edilizia scolastica), dei sindacati, compresa l’Associazione nazionale dei presidi, con cui abbiamo condiviso che l’incertezza e le contraddizioni provenienti dal Ministero hanno messo i dirigenti scolastici in una grave e ingiustificata  posizione”.

L’assessore all’Istruzione e alla Formazione del Veneto replica, punto su punto, ad Alessandra Moretti, europarlamentare vicentina del Pd, che ha sostenuto che “il Veneto non avrebbe fatto nulla per garantire il rientro in classe di studenti e insegnanti”.

Il Veneto ha già fatto il monitoraggio di tutte le aule di tutte le scuole del territorio regionale – elenca l’assessore –  Ad oggi risultano 6-7 situazioni critiche non ancora risolte, che contiamo di risolvere al più presto. Con la preziosa collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale abbiamo indetto più riunioni di Conferenze dei servizi  che hanno coinvolto (spiego per Moretti) gli enti locali e i dirigenti scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e grado, promuovendo due riunioni per provincia, divise  per ordine di scuola, e una per Belluno e Rovigo. Inoltre, negli ambiti dove l’autonomia regionale è possibile – e ricordo a Moretti che mi riferisco alle scuole professionali –  la Regione  ha dato prova di saper riportare allievi e docenti in classe già a maggio e di aver organizzato regolari esami finali in presenza. E, sempre utilizzando al meglio i propri spazi di autonomia, la Regione del Veneto ha anticipato le linee guida nazionali sui centri estivi e investito risorse proprie per sostenere l’apertura nei mesi estivi delle attività educative e ricreative per bambini, ragazzi e adolescenti”.

“Ad oggi restano gravissime lacune, tutte imputabili al governo – prosegue la titolare delle politiche regionali per la scuola – Come ribadito, incertezza e contraddittorietà sono state le caratteristiche dominanti della condotta del Governo, che ha rimpallato responsabilità e rinviato decisioni. Ad oggi, a 18 giorni dalla prima campanella, continua a mancare una posizione chiara sui temi dei trasporti, degli organici e dell’uso delle mascherine (ricordo a Moretti che sono tutte materie di competenza dello Stato e non delle Regioni)”.

“Mi spiace dover rispondere all’eurodeputata Moretti, perché mi aspetto da una donna maggior preparazione in politica – conclude l’assessore del Veneto – E  proprio perché non appartiene alla mia cultura personale e politica ridicolizzare una persona per i  rossetti vistosi o per gli atteggiamenti, non accetto che la propaganda e la disinformazione in politica prendano il sopravvento. Nei molti incontri che sto vivendo in questa una campagna elettorale diversa, nei mercati che visito ogni mattina, mamme, nonne e docenti mi chiedono come ripartirà la scuola . Io rispondo per le cose fatte in Veneto, Moretti venga a  rispondere per quello che il suo partito non fa al governo”.