Sospendere subito le imminenti scadenze fiscali. La richiesta partita dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti è eloquente: con una lettera firmata dal presidente nazionale Massimo Miani, i commercialisti ed i revisori contabili chiedono al Ministro Gualtieri un provvedimento di assoluta urgenza per sospendere e differire l’imminente scadenza di lunedì 16 marzo, data in cui si dovranno ottemperare alcuni adempimenti fiscali e completare i versamenti da parte dei contribuenti.

La richiesta non è casuale ma tempestiva. Con il Paese bloccato dalle norme volte a contenere la pandemia, il lavoro dei liberi professionisti in ambito fiscale è diventato una corsa contro il tempo aggravata dalle pesanti limitazioni agli spostamenti personali e dalle prescrizioni adottate per evitare la diffusione del contagio da coronavirus. Attivare lo smart working in un lasso di tempo brevissimo non è stato agevole per la maggior parte degli studi professionali, addirittura l’80% delle realtà contabili non è in grado di garantire l’operatività ordinaria con il rischio di un collasso del sistema.

Le difficoltà tecniche unite alle precauzioni sanitarie ed al disagio di dipendenti e collaboratori degli studi che sono costretti a raggiungere gli uffici per completare le pratiche sta rendendo sempre più caotica la situzione, con una tensione palpabile nell’ambiente. Di qui la richiesta dei commercialisti di un comunicato urgente da parte del Ministero per differire la scadenza, consentendo a professionisti e collaboratori di adeguarsi e di adottare le opportune misure di transizione e di adattamento, smart working compreso, per poter offrire ai contribuenti il miglior servizio possibile.

C’è anche una seconda richiesta da parte dell’Ordine. E riguarda i termini dei processi tributari e dell’impugnazione degli atti impositivi che, nonostante l’emergenza, continuano a decorrere senza concedere al cittadino possibilità di ravvedimento. “Si tratta di un grave pregiudizio del diritto di difesa dei contribuenti”, si legge nel comunicato emesso che si chiude con un appello alla responsabilità: “E’ imprescindibile fare chiarezza per rassicurare contribuenti e professionisti sulle scadenze e sui termini procedimentali e processuali pendenti”. Il ritardo in qualunque comunicazione potrebbe aggravare la già seria situazione dell’economia nazionale.