Calici di vino di casa Maculan
“Apprendiamo con stupore e preoccupazione di questa ulteriore stretta che sarebbe il definitivo colpo di grazia per il nostro comparto”. Così il presidente di Confcommercio San Donà-Jesolo, Angelo Faloppa, dopo le voci che confermerebbero la volontà del Governo di istituire una sorta di “coprifuoco” che imporrebbe a bar, ristoranti e tutti i pubblici esercizi di abbassare le saracinesche alle 21 o alle 22, fino alle 6 del mattino successivo. “ A livello nazionale – insiste Faloppa – si tratta di un provvedimento che manderebbe in fumo 44 milioni di euro al giorno e 1,3 miliardi in un solo mese. Una perdita enorme che andrebbe ad appesantire un bilancio già abbastanza tragico, se consideriamo che le stime di perdita di fatturato sull’anno 2020 vedono un calo di ben 24 miliardi di euro”.
Faloppa, però, sottolinea come i danni andrebbero ben oltre le perdite stimate nell’immediato: “Rischia di saltare una intera gestione della aziende. Un intero tessuto economico (e di conseguenza anche sociale) di piccole realtà a gestione prevalentemente familiare, rischia seriamente di chiudere, con gravissime ripercussioni da tutti i punti di vista. una nuova misura ancor più restrittiva mette a rischio la sopravvivenza di almeno 15.000 bar serali e 40.000 tra ristoranti e pizzerie. In queste condizioni tenere aperte le aziende è impossibile. Con noi si mette a rischio una lunga filiera fatta di allevatori, vignaioli, imbottigliatori, casari, produttori artigianali e industriali. Come abbiamo già ribadito più e più volte servono più controlli e pene severe per i trasgressori, dando la possibilità alla stragrande maggioranza dei nostri imprenditori di lavorare con serietà e nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza che regolano la nostra attività in tempo di Covid-19. La strada da seguire deve essere quella applicata per tutti i settori produttivi perché non è più accettabile colpire in maniera indiscriminata l’intero comparto!”.
Faloppa fa un appello alle istituzioni locali e ai parlamentari del territorio di farsi portavoce del grido d’allarme lanciato da Confcommercio.