Le principali notizie trevigiane del 30 marzo 2017:

  • Irpef Pedemontana, ufficiale: il Consiglio approva l’addizionale, limitata al 2018
    E’ ancora il maxi-progetto Pedemontana a tenere banco: dopo l’idea in extremis di Zaia, che sperava in un finanziamento statale, ieri il Consiglio Regionale ha approvato l’addizionale IRPEF su tutti i redditi superiori ai 28.000 euro annui. La tassa dovrebbe restare circoscritta al 2018, ma dall’opposizione monta la polemica. I dettagli con gli aumenti percentuali per le varie fasce di reddito nel nostro approfondimento.
  • Mose, altri rallentamenti: opera conclusa nel 2018 ma paratoie operative nel 2022
    Il nuovo accordo tra il Consorzio Venezia Nuova e il Provveditorato alle Opere Pubbliche ha sancito lo slittamento triennale della piena operatività del Mose. Le posa delle paratoie è prevista nel giugno di quest’anno, il collaudo entro fine 2018: ma il Mose ora potrà dirsi attivo a pieno regime solo nel 2022.
  • Pinarello vende la maggioranza: Fausto resta AD, il brand si mantiene “made in Treviso”
    Il mastodontico fondo internazionale L Catterton ha acquisito il pacchetto di maggioranza della Pinarello. Secondo Fausto Pinarello, che resterà Amministratore Delegato e manterrà il quartier generale a Treviso, è una grande opportunità di rafforzamento su tutti i mercati del marchio, già leader mondiale nella produzione di bici da corsa.[huge_it_slider id=”2″]
  • Medico con due impieghi: lavori in ULSS 2 e ULSS 13, Benazzi lo licenzia
    Il direttore generale dell’ULSS 2 Francesco Benazzi ha licenziato ex nutum un medico che si è scoperto lavorare contemporaneamente per due aziende sanitarie: guardia medica all’ULSS 2, ex ULSS 9 di Treviso e specialista in libera professione all’ULSS 13 di Bassano.
  • Profughi, Manildo dal Prefetto: “L’accordo prevede massimo 235 migranti in città”
    Un massimo di 2,5 immigrati ogni 1000 abitanti: sono i termini dell’accordo stretto fra il Ministero dell’Interno e l’Associazione dei Comuni, che Manildo intende far rispettare entro un anno, sbattendo i pugni con la prefettura. Al momento però Treviso ospita quasi 800 profughi, il che significa che dovrebbe scendere ad appena 235: una prospettiva al momento molto difficile.