Medaglia d’Oro a Milano, Argento a Vicenza, Bronzo a Treviso. Il distretto industriale della Marca si classifica al terzo posto per giro d’affari mosso nel vasto bacino del design, che raggruppa nel suo rigoglioso ventre imprenditoriale gli studi d’architettura e progettazione, le aziende tessili, le case di moda, i vetrai, i produttori di piastrelle, la manufattura di gioielli e bijoux, le industrie del legno (mobilifici esclusi)

Il dato, appena estratto da un report della Camera di Commercio di Milano, si riferisce naturalmente al 2016, anno in cui il business in provincia di Treviso nel campo del design ha raggiunto quota 6,5 miliardi di Euro, che si traduce in una crescita di ben l’11% sui risultati dell’anno precedente.

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Complessivamente, il fatturato di vendita totalizzato dalle aziende trevigiane è dunque oggi inferiore solo a quello osservato nei distretti provinciali di Milano, immancabilmente al primo posto, e Vicenza, dove il propulsore industriale dell’oreficeria registra imperterriti record. Piccola grande sorpresa la provincia di Firenze, soltanto quarta, lasciata indietro dal “Design di Marca”.

Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica: malgrado i cresciuti volumi di vendita, rispetto al 2015 l’industria del design trevigiano è purtroppo calata, invece, sia per numero di società (da 3.976 a 3.926) che per somma di dipendenti (da 30.759 a 30.072). Segnali inequivocabili della lenta ma inesorabile concentrazione del business nelle mani dei top player della provincia: dai colossi Benetton e Geox fino al Lanificio Paoletti, meno chiacchierato presso il grande pubblico, ma inesauribile sorgente di filati e tessuti premium per gli stilisti di mezza Europa.