Continua il percorso di Treviso candidata a Capitale italiana della cultura nel 2020. Domani 16 febbraio verrà decretata la città vincitrice tra le 10 giunte nella short list finale del Ministero; e nel frattempo arriva al fotofinish un nuovo accordo tra il Comune di Treviso e la Camera di Commercio di Treviso e Belluno.
Il testo approvato questa mattina dalla giunta comunale prevede, tra gli obiettivi comuni di Comune e Camera per la promozione del territorio, l’arrivo di nuove esposizioni per il periodo luglio 2018 – maggio 2019, lo sviluppo dei temi trattati nel dossier presentato a Roma, azioni di radicamento del brand ‘Treviso is Open’ e l’attivazione di gemellaggi in grado di favorire lo scambio culturale.
L’accordo prevede anche un impegno economico di 200 mila euro, 100mila euro che verranno messi a disposizione da parte di Camera e altrettanti da parte del Comune di Treviso, attraverso la partecipazione di sponsor.
“Un nuovo impegno che consolida un rapporto e una collaborazione già presenti tra il Comune e la Camera di Commercio – commenta il sindaco di Treviso Giovanni Manildo che sottolinea – la candidatura di Treviso è stata possibile grazie alla rete creata con gli altri attori istituzionali. Questo accordo getta il cuore oltre l’ostacolo e sancisce la volontà di sviluppare alcuni dei progetti presenti nel dossier indipendentemente del risultato”.
“Lo abbiamo detto fin dall’inizio: il dossier della candidatura di Treviso è stato realizzato con l’obiettivo preciso di consegnare alla città un progetto per lo sviluppo culturale della città – dichiara l’assessore ai beni culturali LucianoFranchin che con gli uffici ha redatto il testo dell’accordo – il fatto che già oggi venga dichiarata la volontà di sviluppare progetti contenuti al suo interno ne è una prova concreta”.
“Sta maturando nella consapevolezza di tutti, cittadini ed imprese appartenenti ai vari settori economici, che il patrimonio culturale e di tradizioni che si respira in città – afferma il Presidente Pozza – è un bene di tutti che richiede una forte coesione ed una capacità collettiva per preservarlo, renderlo fruibile, raccontarlo e consegnarlo ai nostri figli in una continua visione di futuro”.