Il record è stato battuto, almeno in Veneto. Treviso si aggiudica il primato di primo capoluogo di provincia a celebrare le prime nozze gay. Gianni e Maurizio, infatti, hanno detto sì davanti all’assessore Anna Caterina Cabino dopo un’attesa di 25 anni. Come già avevamo scritto su  http://notizieplus.it/pride-riporta-dattualita-le-unioni-civili/ il Pride è stato una svolta. 

Assessore che non nasconde non solo l’emozione, ma anche l’orgoglio di essere stata lei ad avere celebrato le prime nozze gay in città. Non per niente l’assessore ha dichiarato: «È bello sentirsi parte di un cambiamento che sta avvenendo nel nostro paese e l’aver sostenuto questa battaglia di civiltà è una soddisfazione. Altro che fallimento, questo è il risultato».

Gli esordi

Che lo sposalizio fosse però nell’aria si sapeva, non per nulla con il registro delle unioni civili il Comune aveva iniziato subito a fare pressioni. Contro gli oppositori la Cabino si scaglia duramente. «Si tratta di adeguarsi a un cambiamento che è in atto. Sia chiaro, non si devono accettare i cambiamenti che portano dolore e sofferenza, ma ci si adegua a quelli che ampliano lo spazio dei diritti. e che portano felicità e amore poi ci sono anche i diritti, che quando riconosciuti ampliano la convivenza civile». Altro indizio era stato il Pride, tanto che ora Luigi Calesso di Impegno Civile canta vittoria. «La migliore risposta a chi sosteneva che l’istituzione del registro comunale o il patrocinio al Treviso Pride fossero misure meramente propagandistiche. Nella città in cui un tempo c’era chi inneggiava alla “pulizia etnica” per gli omosessuali, ieri si è celebrato un appuntamento con la storia». Oddio, in realtà non si tratta di un vero “sì”, ma l’accettazione dell’unione civile tra i due.

Gli sposi

Giusta l’euforia dei novelli sposi «Solo poco tempo fa non avremmo mai pensato di poterci sposare in Italia», spiega Gianni Berti «è un grande traguardo per i diritti civili. Abbiamo fatto tutto molto velocemente, perché appena è stato approvato il regolamento abbiamo avanzato la richiesta». Maurizio e Gianni convivono da 25 anni, combattendo in prima linea per tutelare i loro diritti. «Per noi è stato naturale sposarci, ma siamo ancora più contenti di averlo fatto nella nostra città, senza la necessità di scappare o di nasconderci. Il viaggio di nozze? Lo faremo più avanti, forse ai Caraibi o alle Seychelles».

In provincia

Se Treviso si brinda, le unioni civili continuano a spaccare la provincia. Molti i Comuni, come Villorba, in cui i sindaci si rifiutano di celebrarle, lasciando il compito ai funzionari, o addirittura vietando l’uso della sala.

Gli amici

Per gli amici gioia pura. «Non avevamo dubbi che appena avrebbero avuto la possibilità si sarebbero sposati», spiega la testimone Luana Zanaga, «per noi non è stata una sorpresa. Volevano essere tra i primi a farlo nella loro città». Le nozze di Maurizio e Gianni non sono destinate a rimanere isolate. Agli uffici di Palazzo Rinaldi sono arrivate altre due richieste, fra cui quella di una coppia di donne. Insomma, l’inizio di una nuova era.

Gian Nicola Pittalis

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