Il Veneto anticipa la zona gialla, con un’ordinanza di “principi e raccomandazioni” illustrata oggi in conferenza stampa dal presidente Luca Zaia.

L’ordinanza entra in vigore dalla mezzanotte di oggi fino al 16 gennaio.

 

“Oggi presentiamo un provvedimento, un’ordinanza, che anticipa la zona gialla”, ha annunciato ufficialmente il presidente del Veneto, Luca Zaia, prima dell’eventuale ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Il presidente della regione illustra le misure, a cominciare dall’obbligo di mascherina all’aperto che non riguarda i bambini al di sotto dei 6 anni e dei soggetti con patologie o con disabilità incompatibili con il dispositivo.

Per tutti gli operatori in servizi presso ospedali e altre strutture come le case di riposo “deve essere aumentata la frequenza del testing e dei programmi di screening, prevedendo un test ogni 4 giorni indipendentemente dallo stato di vaccinazione”, dice il governatore. “Chi si ricovera in ospedale verrà sottoposto ad un test, il tampone verrà ripetuto ogni 4 giorni. Non possiamo permetterci ospedali o case di riposo in tilt”, aggiunge Zaia.

L’ordinanza prevede limiti (in genere una sola persona) per accompagnamento o visite ai pazienti. Sono sospese le visite di minori di 12 anni nelle strutture Rsa. Sono sospesi i rientri in famiglia degli ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali residenziali, le uscite devono essere limitate a soggetti asintomatici, in regola con ciclo vaccinale, compresa la dose booster. Al rientro, scatta una quarantena di 7 giorni con un tampone: “In linea di principio in questa fase si bloccano le uscite -dice Zaia-, si tratta di un periodo breve coperto dall’ordinanza. A discrezione della direzione della casa di riposo, l’anziano vaccinato esce e al rientro viene sottoposto ad un test con quarantena”.

Zaia snocciola i dati dell’emergenza covid nella regione: “L’indice Rt è 1,15, l’incidenza è a 506,3 casi su 100.000 abitanti. E’ alta, ma è alta anche per il numero tamponi che facciamo”, dice. “Il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 13%, siamo sopra del 3% rispetto alla soglia della zona gialla. Il tasso di occupazione dell’area non critica è al 15%, al livello che fa scattare in zona gialla”, prosegue. “Abbiamo un sacco di infezioni in corso che riguardano la popolazione non vaccinata. I vaccinati vengono coinvolti perché ormai rappresentano l’87% della popolazione veneta. In ospedale c’è un’evidente differenza tra ricoveri di non vaccinati e ricoveri di vaccinati”, sottolinea il governatore.