Sarà presentato a Roma giovedì 3 marzo, presso la sala stampa di Palazzo Montecitorio, il nuovo libro “Tina Anselmi per le donne. Attività politica e parlamentare dal 1956 al 1992”, iniziativa di ricerca e progetto editoriale promossi da Cisl Veneto e Fondazione Corazzin con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare l’intensa, ma poco esplorata, attività politica e parlamentare della deputata veneta per promuovere l’emancipazione femminile.
In occasione della giornata internazionale della donna, il volume sarà presentato dal vicepresidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato, insieme a Mauro Pitteri, autore e curatore, Gian Antonio Stella, che ne firma la prefazione, Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto, e Anna Orsini, presidente di Fondazione Corazzin.
La “Tina vagante perché libera”, come Gian Antonio Stella ricorda veniva appellata Tina Anselmi, torna così a quel Palazzo di Montecitorio che frequentò ininterrottamente dal 1968 al 1992, eletta per la Democrazia cristiana nella circoscrizione Venezia-Treviso.
 
Già autore de “La giovane Tina Anselmi. Dalla Resistenza all’impegno sindacale e politico. 1944-1959”, sempre promosso dalla Cisl regionale veneta, in questo secondo contributo Mauro Pitteri  grazie al suo lavoro di ricerca in vari archivi pubblici e privati  indaga in profondità l’attività della Anselmi a favore dell’emancipazione delle donne, della parità di trattamento nel lavoro e nella società, e dell’equità di genere. Ne emerge una donna e una politica capace anche in questo campo di essere una vera innovatrice, nella legislazione come nella cultura.
Se è nota la sua legge 903 del 1977 sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro, pochi sanno degli altri 474 atti legislativi da lei sottoscritti, delle sue interrogazioni parlamentari, degli interventi nelle conferenze internazionali Onu a Città del Messico e a Nairobi, del costante e stretto rapporto che mantenne con le donne del sindacato con i movimenti femminili e femministi. I suoi primi atti furono a tutela della maternità di tutte le donne, delle casalinghe, del lavoro domestico, delle donne migranti. Le sue battaglie per la difesa della dignità della donna intesa come persona e quindi le sue proposte di legge contro la violenza sessuale, la sua opposizione, isolata anche nel suo partito, contro l’amnistia per i reati sessuali, la necessità di una efficace educazione sessuale nelle scuole. Temi di strettissima attualità e ancora alla ricerca di una soddisfacente legislazione.
 
Gian Antonio Stella, indicando nel volume un utile contributo per ripercorrere una formidabile vicenda umana, politica e sindacale, tra l’altro, ripropone alcuni passaggi di una sua intervista a Tina Anselmi: «La mia generazione è stata una generazione che ha bruciato secoli di storia perché siamo andate a fare le partigiane e certo non era questo ruolo nella vocazione di mia madre o di mia nonna; ma i fatti ci hanno portato a fare pure un’attività di guerra. Pur avendo io fatto la guerra, fatto esplodere micce e così via, penso che il mio ingresso paritario nella società non sia stato ottimale perché è avvenuto per questa strada, né auguro che altri debbano seguirla».