Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC - foto: Ufficio Comunicazione del Venezia FC
Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC - foto: Ufficio Comunicazione del Venezia FC

Oggi mister Paolo Vanoli, tecnico del Venezia FC, ha tenuto la conferenza stampa alla viglia del match n casa del Perugia. Ecco le sue dichiarazioni.

Mister, innanzitutto: prima di parlare del match contro il Perugia, se la sente di parlare di Sinisa Mihajlovic e Mario Sconcerti, recentemente scomparsi?

“Quanto a Sinisa, mi aggrego a quello che ha già detto la Società. E’ stato un grande uomo, una grande persona. Mihajlovic non ho avuto la fortuna di giocarci insieme, ma di incontrarlo sì, e come diceva Capello: “Evitiamo falli e punizioni, che sono come un calcio di rigore”. Mi sarebbe piaciuto allenarlo come difensore centrale, perché era un piacere vederlo giocare: elegante e con un gran mancino, inoltre con personalità Sconcerti l’ho avuto come Presidente alla Fiorentina, si vedeva che avrebbe dato il cuore per quella maglia. Tentava sempre di sostenerti, e si vedeva che era molto legato ai colori viola. Quando succedono queste cose c’è sempre un momento di riflessione molto profondo”.

Parlando del match: quali saranno le defezioni?

“Cuisance ha l’influenza e non ce l’abbiamo fatta a recuperarlo. Inoltre mancheranno Modolo e Zampano, quest’ultimo squalificato. Ullmann sta facendo attività differenziata. Per il resto stanno tutti bene. Ci sarà quindi anche Ceppitelli. Per sopperire alle defezioni, è stato convocato un ragazzo dalla Primavera”.

La partita con il Perugia può essere vista come una trappola o come un’opportunità?

“La partita di Perugia è un grande ostacolo, essendo la squadra con il miglior attacco e una delle migliori difese. Castori sta ricaricando la squadra. Questa partita è un’interpretazione diversa, sono contento che arrivi. Come ha detto un giocatore del Perugia , “è la partita della vita”. Noi dobbiamo pensare gara per gara, e questa è LA partita”.

E’ un po’ uno scontro generazionale con Castori? E che Perugia si aspetta domani?

“Questi allenatori hanno fatto parecchia gavetta, c’è solo da imparare. Lui ha un’idea, un metodo. Mi aspetto una partita con giocatori che arrivano con determinazione, combattivi, con molte seconde palle. Andate a vedere solo i rigori che hanno preso: da giocatori furbi, allenati da chi gli dà qualcosa. Ripeto: Castori è un allenatore che mi ha sempre incuriosito per quello che ha fatto. Mi piace anche guardare quello che fanno gli altri, poi certo, ognuno ha la sua strada”.

Lei è riuscito, da quando è qui, a coinvolgere tanti ragazzi, perché chi entra in campo sa che cosa fare.

“Io credo molto nei giocatori, lavoro più con quelli che stanno fuori che non con quelli che giocano. L’hanno dimostrato Bertinato, Svoboda, Wisniewski, Novakovich, Pierini, per esempio. Il che per un allenatore è importante. Ho la fortuna di poter scegliere, e loro hanno la fortuna di essere allenati e di giocarsi un posto. Il segreto principale dei punti fatti finora è stata la partecipazione di tutti”.

Si aspettava un giocatore con la reazione che ha avuto Wisniewski?

“Io vedo grandi potenzialità in tutti i giocatori, lavoro per questo. Oltre a questa crescita, che mi fa piacere, ci vuole questa mentalità. quello che mi hanno insegnato quando io ero giocatore, era di lasciare qualcosa a chi giocava. Io inoltre devo far crescere un valore economico, che è quello del club”.

Come si è posto nei confronti di Busio, che ha rispostato mezzala? E come lo ha conquistato Andersen?

“Ho la fortuna di avere doppi ruoli, e in Gianluca ci credo tanto. Gli abbiamo dato però troppa importanza dandogli le chiavi del centrocampo, quando deve ancora crescere molto. Stesso discorso per Cuisance. In questo momento Gianluca deve continuare a lavorare e sono convinto che sarà il futuro del Venezia. Andersen? Non dimentichiamoci che l’anno scorso è stato il capitano della squadra in cui militava. Ma ricordiamoci anche di giocatori come Fiordilino, che mi dimostra ogni giorno che vuole un posto”.