La vendemmia 2020 in un'azienda vitivinicola di Ceggia
La vendemmia 2020 in un'azienda vitivinicola di Ceggia

La vendemmia nel veneziano è iniziata da pochi giorni e i viticoltori si sbilanciano facendo trapelare entusiasmo sulla qualità delle uve di quest’anno. Si parla sottovoce, ancora scioccati per quanto è accaduto ai vicini colleghi veronesi nei giorni scorsi che in poche ore si sono visti sfumare non solo il frutto del lavoro di un anno, ma compromesse le aziende con danni milionari anche alle strutture. “E’ normale per un agricoltore sottostare agli andamenti climatici, ma in questi ultimi anni le bizze del tempo ci tengono con il fiato sospeso, l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense con dei risvolti drammatici per le nostre aziende” puntualizza il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali.

Nel veneziano comunque la situazione sembra promettere bene grazie alle temperature calde durante il giorno e fresche nella notte. Ora in campagna si stanno ancora raccogliendo i grappoli base per spumante, quindi Pinot grigio e Chardonnay, i dati raccolti in questi primi giorni ci consentono di dire che sotto il profilo quantitativo la situazione è alquanto disomogenea.
Parlando di Pinot grigio vi sono alcuni viticoltori che hanno raggiunto il massimale di 150 quintali, tuttavia la grande maggioranza di loro è ben lontana dal raggiungere questo risultato. La media ettaro si attesta attorno agli 85/90 quintali. E’ da ritenere che anche le altre varietà, Prosecco compreso, non siano in grado di fornire grandi performance in termini di quantità.

Il mercato delle uve è altalenate come la produzione. Le uve di Pinot grigio e Prosecco  registrano quotazioni in ascesa, nulla di eccezionale se si paragona alla scarsità del prodotto.

A pochi giorni da inizio vendemmia è un azzardo fare stime, tuttavia i tecnici di Coldiretti ritengono che nel veneziano in termini di quantità si possa ipotizzare un meno 20% rispetto al 2019.

“Cerchiamo però di vedere anche il bicchiere mezzo pieno: un’annata con scarsa produzione probabilmente servirà a stabilizzare il mercato del vino che, tra la super produzione del 2018 e le vicende legate al virus neo 2019, ha vissuto due campagne di grande tensione.” Conclude il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla.