Nulla a che fare con sedicenti valute di autoproclamate repubbliche o principati. Venetex, la moneta virtuale di cui vi riferiamo, è piuttosto un sistema di pagamento alternativo con cui è possibile effettuare transazioni all’interno di un circuito al quale aderiscono imprese commerciali, artigianali e professionali.
I venetex sono in sostanza titoli di credito virtuali con valori nominali del tutto equivalenti alla moneta, con il vantaggio per gli iscritti al network di abbattere sia i tempi tecnici per il saldo delle fatture emesse, sia i costi dell’intermediazione bancaria per sopperire alle necessità di liquidità.
In pratica, è possibile vendere e acquistare merci o ricevere prestazioni utilizzando i propri crediti in venetex, in tempo reale e mediante qualsiasi terminale elettronico (pc, tablet, smartphone).
Venetex è anche il nome della società che nella scorsa primavera ha lanciato il network in Veneto, sul modello della sarda Sardex e di altri circuiti commerciali presenti in una decina di regioni italiane. La sede è a Padova e conta a oggi circa 156 imprese aderenti e scambi in valuta telematica che toccano i 200 mila venetex, pari a 200 mila euro.
Francesco Fiore, amministratore delegato della startup, si dice certo di triplicare entro l’anno i volumi di scambio. «A quel punto apriremo il circuito anche alle persone fisiche», pronostica. «In Veneto – aggiunge – stiamo ottenendo risultati davvero soddisfacenti grazie alla presenza di categorie diversificate. Contiamo di completare presto le filiere considerando l’interesse dimostrato dal sistema Cooperative». Al circuito hanno già aderito gestori di locali pubblici, artigiani, dentisti, ottici. Per farne parte è previsto il pagamento di una quota annuale il cui importo è stabilito sulla base del proprio fatturato.