E’ già finita la liaison  tra casinò municipale di Venezia ed Eros Ganzina, il nuovo direttore generale insediatosi ad aprile 2016 con contratto fino a dicembre 2017. L’addio anticipato sembra ormai un fatto concreto, dopo le voci circolate nei giorni scorsi a Ca’ Farsetti. A quanto pare, dal prossimo 1° febbraio, Ganzina, scelto mediante procedura a evidenza pubblica, non farà più parte del board manageriale della casa da gioco lagunare.

«Paghiamo l’ennesima scelta scellerata del sindaco», tuona Nicola Pellicani, consigliere comunale Pd e giornalista de “La Nuova di Venezia e Mestre”. «Era evidente fin dall’inizio – chiosa – che Ganzina, con alle spalle un curriculum più da giocatore di poker che da manager, non fosse quel “golden boy” descritto da Brugnaro».

In effetti, il sindaco aveva già recitato il “mea culpa” nella conferenza stampa di fine anno, ammettendo di aver «fatto degli errori sulla casa da gioco» e annunciando «scelte strategiche fondamentali» per il rilancio dell’azienda. Ciò potrebbe preludere alla nomina di un amministratore unico sia per la CdV Gioco Spa, sia per la società immobiliare, la Cmv Spa.

Stando alle indiscrezioni, le perplessità di Brugnaro si riferirebbero non tanto agli incassi (il casinò lagunare è stato l’unico dei quattro italiani a chiudere l’anno con il segno +), quanto al clima che si respira in azienda, in particolare nella gestione dei rapporti con le forze sindacali.

Ganzina, infatti, ricopre non solo il ruolo di direttore generale, ma è anche capo del personale e direttore dei giochi. Con il suo allontanamento si apre pertanto una fase di “vuoto” dirigenziale, a cui si dovrà porre rimedio in tempi molto rapidi, mentre i rappresentanti dei lavoratori attendono ancora di essere convocati per la presentazione del piano industriale che l’assessore al Bilancio, Michele Zuin, aveva annunciato entro gennaio.