Ivan Javorcic in Venezia FC-Benevento - foto_ Marco Sabadin@Vision
Ivan Javorcic in Venezia FC-Benevento - foto_ Marco Sabadin@Vision

Queste le dichiarazioni di mister Ivan Javorcic, allenatore del Venezia FC, al termine del match perso in casa contro il Benevento.
“Ci sono tante cose da sistemare, forse troppe in questo momento. Penso che si debba avere pazienza, equilibrio e lavorare. Stiamo lavorando tanto, tuttavia, in questi momenti, patiamo troppi eventi negativi, diventiamo troppo approssimativi, in certe situazioni, e paghiamo un certo tipo di leggerezza. Tanti ragazzi, in questo momento, hanno una condizione approssimativa, penso però che non si tratti tanto di situazioni tattiche. Bisogna inoltre mettere i giocatori nuovi nelle condizioni ottimali per giocare. Dopodiché, si potrà vedere un altro tipo di Venezia. A questo punto c’è solo da soffrire. Sulle difficoltà del centrocampo: abbiamo provato a lavorare in una determinata maniera, e penso che lo abbiamo fatto anche bene, considerata la fisicità dell’avversario. In entrambe le frazioni di gioco abbiamo avuto poche occasioni, ma la sostanza è che in questo momento si fa fatcia a parlare di tattica. E’ un continuo adattamento, il campo presenta parecchi problemi a livello di prestazioni, ci sono come detto tante cose da gestire. Siamo una squadra in costrutione, in tutto: di prestazioni individuali, di messaggi che vogliamo dare ai protagonisti. Quindi ora non possiamo permetterci di avere delle certezze, perché sono troppo poche, a livello di individualità, di prestazione, di carattere, di equilibrio, di continuità, di alti e bassi in generale. Non c’è una solidità di squadra e di prestazioni che ci permetta di poter far crescere i migliori, perché sono troppo pochi. Penso comunque che questo work in progress sia naturale, non voglio che si creino degli alibi, ma è difficile dire quanto tempo ci vorrà per risolvere le tante, troppe problematiche che abbiamo, perché ci sono diversi giocatori in condizione non ottimale. Questo ti porta nella sostanza a pagare un debito a questa situazione. E’ proprio questione di prestazione a livello di un contesto colletttivo. Sulle scelte tecniche: Cuisance a destra? Lui, nel momento in cui tocca palla, diventa determinante, e lo sta dimostrando. Stare a destra è la sua posizione ideale. Crnigoj a sinistra? Potenzialmente si allarga, può giocare anche al centro”.