Questa mattina a Mestre è stato presentato ufficialmente il nuovo Direttore Sportivo del Venezia FC, Filippo Antonelli.
Il dirigente lagunare è stato introdotto dal Presidente del sodalizio arancioneroverde, Duncan Niederauer.
”Prima di tutto – ha dichiarato – voglio scusarmi per il recente comportamento nei social media: i singoli dipendenti del Club non dovrebbero parlare a nome della società in questo modo, e sono mortificato per questo. Non avrei mai approvato quei messaggi, se fossero stati condivisi con me in anticipo, ma la mancanza di comunicazione è mia responsabilità. Anche se vorremmo che i tifosi fossero più educati nell’ esprimersi, preferiamo un pubblico coinvolto anziché apatico. Sugli stipendi dei giocatori, notizia apparsa su un noto quotidiano: la fonte è piuttosto ovvia. In qualsiasi azienda alcune persone sono insoddisfatte quando se ne vanno. Si sa che poi preferiscono remare contro di noi, ma così e la vita. Come sappiamo tutti, alcuni cori dei tifosi, nel corso dell’ultima partita, sono stati rivolti verso e contro di me, ma cercherò di fare il meglio per il club e coinvolgere maggiormente i tifosi. C’è in tale senso ancora molto da fare, in tal senso, comunque oggi è na giornata dedicata al futuro e non al passato. Sono molto contento delle recenti prestazioni della squadra, c’è molto da migliorare certo, ma le aspettative si sono alzate e mister Vanoli sta ottenendo il massimo dai ragazzi. La squadra sta giocando con cuore e qualità, specie nel modo in cui è stata costruita e pensata fin dall’inizio. Si sono viste conclusioni chirurgiche di Pohjanpalo e un Bertinato incredibile. Per il resto: le scadenze nel progetto Taliercio sono nei tempi, speriamo di poterci spostare là nei primi mesi del 2023. Siamo anche soddisfatti dei progetti di Academy, squadra femminile e giovanili, ma non è il momento di parlarne, anche se va detto che è un peccato che ci sia un interesse inferiore rispetto alla prima squadra, perché questi sono i veri investimenti per il futuro. Qualcosa di cui tutti vorremmo essere orgogliosi. Oggi presentiamo Filippo Antonelli, che ha respirato calcio per tutta la sua vita, prima come giocatore, poi come direttore sportivo. L’ho incontrato per la prima volta sabato, quindi da quando è arrivato la squadra è imbattuta (ride, ndr). Non sarà solo ds, ma gestirà anche il resto delle attività quotidiane per noi. Ho sperato a lungo di trovare una persona che facesse, o meglio conducesse, attività sportiva e commerciale, e in tal senso lui è esattamente quello che cercavo. Gli impegni negli States non mi permettono di essere qui con frequenza, per cui spero proprio che l’arrivo di Filippo possa essere un passo in avanti, in tal senso. La speranza è che man mano che Filippo ci conosca possa essere punto di riferimento per noi, tifosi e stampa, per aumentare il coinvolgimento di tutti”.
Quindi è stata la volta di Antonelli: “Ringrazio il presidente e tutti i soci, anche Alex Menta che è stato il primo a cercarmi. La pagina del Monza è stata importante per me, ma per come sono abituato io a ragionare, ora è il momento di pensare al futuro, o meglio al presente. Come mai dalla A sono sceso alla B? Perché per il ds esiste la progettualità, non la categoria. La durata del progetto lagunare mi ha convinto dapprima ad accettare il progetto, poi a volermi misurare con una proprietà diversa, aprire la mente ad un altro modo di fare calcio, cercando di acquisire esperienza da parte della proprietà, che ritengo essere un giusto mix tra società e proprietà straniera. Non è un problema per me essere altro oltre che direttore sportivo. A Monza, infatti, siamo partiti dalle ceneri di un’altra società, perché veniva da un fallimento, quindi per un po’ mi sono occupato di attrezzature, campi, rapporto con media, tifosi, parte commerciale, poi con l’arrivo della nuova proprietà questo si è diversificato. Principalmente, quindi, mi sono occupato della parte sportiva. Ma ero rimasto comunque un punto di riferimento per tutte le aree della società. Credo che sia arrivata quest’occasione al momento giusto. Ho conosciuto Menta perché mi occupavo del mercato, però devo dire che i contatti più stretti sono stati nella settimana tra Palermo e Ternana. Sono stati davvero recentissimi, insomma. Però, per venire qui, per me era importante avere l’ok da Galliani, persona cui devo molto, che considero una sorta di master giornaliero, avendo alle spalle qualcosa come 31 anni di Milan e 10 anni di Monza, inoltre ha una voglia maniacale di vincere che ti trasmette quotidianamente. Il “metodo dei giorni del condor”? Sì, Galliani me lo ha insegnato: bisogna vendere per prima cosa, perché è alla fine che bisogna comprare. Prima regola: vendere prima di comprare, in altre parole. Per il resto: la squadra secondo me è ottima, anche gli investimenti fatti sono importanti. Gennaio? Quello è sempre un calciomercato particolare. Chi non è contento di stare qui, capirà che invece è fortunato ad essere al Venezia. Stiamo investendo molto. Su quello che ci sarà da fare, si prendono sempre giocatori che non stanno giocando e hanno bisogno di tempo per adattarsi, per questo dicevo che il mercato di Gennaio è particolare. Quanto alle aspettative nei confronti del Venezia: quando si viene da una retrocessione, bisogna rifondare e ricreare la mentalità. Il Venezia si portava dietro delle scorie, dalla serie A, invece bisogna sviluppare uno spirito di sacrificio, perché in questa categoria, la serie B, la prima in classifica può perdere con l’ultima, ed il nostro è uno dei pochi campionati dove può accadere questo. Il fatto che una squadra debba vincere crea un forte peso. Il calcio non ha una regola esatta, bisogna dare tempo ai giocatori di venire fuori. Pohjanpalo ha un curriculum e può solo crescere, sta venendo fuori, da parte sua, un segnale di sacrificio e di responsabilità. Deve capire che se un compagno perde palla, va recuperata per lui. Quanto alla società: certo che continueremo a collaborare tutti insieme. Io collaboro con Menta, Molinaro, Donati, Vanoli. Qui vige la regola in base alla quale si va tutti sulla stessa direzione. Da calciatore ho incrociato il Venezia, in particolare col Cosenza e vincemmo noi, era il 2003/2004, il portiere era Soviero e, tra l’altro, salvai un goal – che secondo me era goal – sulla linea. Ho fatto tanti anni di B, è una serie molto affascinante e riserva molte battaglie. Inoltre, il fatto di giocare in casa alza l’aspettativa, e vincere fra le mura amiche del Penzo è stato fondamentale”.
Niederauer, poi, è stato interpellato dalla stampa su altre questioni “Su Connolly, al momento non ci sono aggiornamenti, si deciderà a gennaio. Quando si portano nuovi giocatori da un altro campionato, c’è sempre una curva di adattamento. Aaron ha trovato più difficoltà ad adattarsi, bisognerà capire se con Vanoli completerà l’adattamento oppure no. È un prestito, quindi bisognerà capire con il Brighton la situazione. Ha avuto un infortunio a una gamba, ma l’infortunio è risolto. Ora è un problema di adattamento. La strategia di portare un direttore sportivo in società? Non è cambiata, è semplicemente sorta l’occasione per portarla a compimento. Cercavo, in realtà, già da un anno una figura come quella di Antonelli, perché gli altri membri della società sono molto competenti per le loro mansioni, ma serviva una figura di raccordo tra area sportiva e lato business. Ci sarà molto lavoro di mercato, e ho ritenuto di avere una persona con esperienza di riunioni con le altre squadre, cosa che ci mancava. Tornerò negli USA domattina, ma sarò qui tra due settimane. Mi unirò alla squadra prima durante e dopo Perugia, e organizzerò qualcosa per la squadra in Toscana, in occasione del Natale. Ci sarà una riunione oggi, ma non si è vicini alla firma per un eventuale luogo di ritiro ritiro a Falcade. Le vittorie hanno portato aria nuova in squadra? Ora sì, la squadra è molto forte. Abbiamo giocato molto meglio all’inizio della passata stagione in A, per il fatto che si proveniva dalla “sbronza” della promozione, ora invece, in serie B, abbiamo faticato ad accettare la retrocessione. Però sta cambiando la mentalità, mister Vanoli sta facendo un lavoro basato sulla testa e sta dando i suoi frutti. Chiunque non incontrile aspettative, semplicemente non gioca. Sulla dinamica di gioco: la squadra gioca per come era stata pensata e costruita per giocare all’inizio, basata su incontro-scontro. Ora come detto è cambiata l’aspettativa e la mentalità. Andersen e Tessman erano in panchina, ora giocano anche 90 minuti. Per dire che i giocatori sono gli stessi, ma ripeto: è cambiata la mentalità. Il problema non è il talento, avevano solo bisogno di una mentalità diversa. Deluso da eliminazione degli Stati Uniti dai mondiali? Non è stata una sorpresa, perché l’Olanda è una squadra forte. Gli ottavi di finale sono un buon risultato. Alla prossima volta non dovremo neanche porci il problema di qualificarci (ride, ndr). Ma tornando al Venezia: alla fine della partita con la Ternana, Bertinato l’ho abbracciato, sono stato contento che gli siastata data la possibilità di giocare, ma del resto Vanoli è un allenatore che si basa su quanto fatto in allenamento per dare, appunto, la possibilità di giocare, ed è stato fantastico. Maenpaa ha capito la cosa, dopotutto i nostri tre portieri hanno un gran bel legame, Maenpaa ha detto di essere orgoglioso della prestazione di Bruno, il quale, molto umilmente, ha detto che, quando Joronen si riprenderà, sarà lui il titolare. Tutti questi esempi per dire che, se ti rendi conto che possono giocare Tessmann, Bertinato, Andersen, dal primo minuto, è segno di un cambiamento importante. A prescindere dal precedente lavoro di Lotti, non si sa se altri allenatori avrebbero fatto questa scelta. Invece mister Vanoli, che ha un approccio diverso, lo ha fatto. Concludendo: la mia lista per Babbo Natale comprendeva: Vanoli, Antonelli, vincere al Penzo. Ho ottenuto tutto questo e quindi la lista è chiusa”.