Mister Paolo Zanetti ©Andrea Pattaro/Vision

Queste le dichiarazioni di Mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, alla vigilia del match in casa contro il Verona.
Innanzitutto mister chi sarà recuperato e chi no per la gara?
“Recupereremo Ebuehi, Vacca e Okereke più sì che no, ma purtroppo Modolo è a letto con la febbre, e neanche Sigurdsson sarà della gara. Maepnaa ha la schiena bloccata. Gli altri sono a disposizione”.
La sconfitta di martedì a Bergamo, per quanto riguarda le dimensioni del punteggio, per il modo in cui è maturata, teme che lascerà qualche strascico  negativo nella squadra? In altre parole: teme che abbia tolto ai giocatori alcune delle certezze che avevano così faticosamente conquistato e guadagnato in queste prime 15 giornate di campionato?
“Sicuramente la squadra ha subito un contraccolpo, ma dico una cosa: sto lavorando molto su questo aspetto, soprattutto per il tipo di squadra che siamo, cioè una squadra molto giovane, con leader tecnici ma che manca di elementi di esperienza. E proprio l’esperienza deve venire anche da me perché sicuramente io sono il primo a dover fare in modo che questa partita non sia più dolorosa di quanto è stato, se non a livello di punti che non abbiamo fatto. Poi è normale che non sia un periodo molto bello, in termini di prestazioni. Venivamo da una decina di partite dove abbiamo preso solamente dei complimenti, dopodiché ci siamo scontrati contro una cosa diversa, una cosa nuova. I ragazzi hanno capito che cos’è l’Italia. Ma per noi il risultato è la prima cosa che conta, e, soprattutto, si può perdere, ma è il modo con il quale si perde che fa la differenza, ed era quello che avevo chiesto. A caldo sinceramente ho avuto determinate impressioni, ma a freddo devo dire che non mi è piaciuta la prestazione dei ragazzi. E lo dico senza nulla togliere al fatto che avevamo di fronte una squadra che in questo momento può fare 4-5 goal a tutti,  ma siamo stati molto meno aggressivi, e un po’ remissivi. Oggi ho visto dei passi avanti rispetto ai due giorni successivi la partita. Per quanto riguarda la squadra che domani scenderà in campo, sono tutti in discussione quindi farò anche delle scelte in base alle sensazioni che ho; di certo andremo ad affrontare questa partita con l’orgoglio di chi ha appena preso un cazzotto bello forte in faccia. E la medicina consiste proprio nel fare una grande gara domani. Non è un voler vincere a tutti i costi, non è un’ulteriore pressione, ma pretendo la prestazione, la chiedo tutti i giorni”.
Visto che torna Ebuehi, può essere una soluzione per Mazzocchi?
“Non ha ancora abbastanza minuti nelle gambe, e questo è un peccato perché ci sarebbe servito come il pane. Ho tenuto fuori un tempo Mazzocchi che mi sembra abbia recuperato abbastanza bene dalle fatiche fatte”.
Questo vale anche per Vacca e  Okereke oppure no?
“Un conto è stare fuori due-tre giorni e un conto è stare fuori un mese. Probabilmente loro, in termini di tenuta, hanno recuperato più di altri che hanno tirato la carretta in tutte queste partite”.
Pensa che si potrebbe rivedere il centrocampo a 4, come nel secondo tempo di Bergamo oppure utilizzerà il suo consueto schema?
“La gara scorsa mi ha di nuovo dimostrato che, se non c’è Vacca, a noi manca appunto un regista di un certo tipo, non tanto dal punto di vista tecnico ma dal punto di vista del filtro. Perché in mezzo sinceramente abbiamo sentito tanto la sua mancanza, perché Vacca oltre ad essere un ottimo costruttore di gioco è un giocatore tatticamente intelligentissimo, e ha imparato a fare il filtro, la riconquista di interventi, di palloni di altissimo livello. Se manca, dovremo pensare ad una cerniera diversa”.
Che cosa teme della gara di domani contro il Verona? Anche se sembra che nelle ultime settimane abbia perso leggermente un po’ il passo, però 15 giorni fa ha battuto la Juve, poi ha pareggiato col Napoli. Inoltre è una squadra che gioca molto sulle corsie laterali. In tal senso, ha previsto qualcosa di diverso dal solito?
“Il Verona è un’ottima squadra, completa, che ha grande ritmo, grande aggressività, attacca con tanti uomini e sa difendere bene. La classifica che ha se la merita tutta. Questo significa che domani ci costringerà a tirare fuori il 100% . Noi dobbiamo avere ben chiaro che siamo una squadra che, se gioca  al 100%, abbiamo già dimostrato di potercela giocare con tutti, altrimenti diventiamo velocemente una squadretta, e l’ho detta tante volte questa cosa; lo dico anche oggi che abbiamo 15 punti in classifica, perché da un lato è sicuramente vero che avevamo paura dell’Atalanta, ma dall’altra parte non abbiamo avuto, secondo me, la fame di chi doveva a tutti i costi fare risultato. Cosa, questa, che invece non deve accadere assolutamente domani. E per reggere questo tipo di confronto, l’atteggiamento deve essere quello di chi va in campo consapevole che ogni punto, per noi, è un punto guadagnato”.
Potrebbe esserci un ritorno alla “vecchia guardia”, come nelle prime gare di campionato?
“Io mi sono promesso di non fare più fare questo tipo di ragionamento e dico perché: un conto era fare questo tipo di ragionamento quando non era da neanche un mese che lavoravamo, ma adesso siamo a 15 punti in classifica, e in tre giorni abbiamo affrontato Inter e Atalanta con una gara preparata praticamente in mezz’ora per mancanza di tempo. Se abbiamo fatto la nostra importante figura, contro l’Inter, poi invece contro l’Atalanta abbiamo fatto anche una brutta figura. Adesso però noi siamo una squadra che sicuramente ha un momento di difficoltà, dato anche dal calendario, dato anche da tante piccole piccole cose, è inutile nascondersi che questo mese è un mese per noi difficoltoso, e ne dobbiamo uscire da squadra. Ciò detto, io non posso più parlare di vecchia guardia o di nuova guardia, perché ora noi siamo una squadra unica, e io ho bisogno che tutti quanti capiscano l’importanza del momento, capiscano che nel calcio la bravura costa, e non basta solo cavalcare le ali dell’entusiasmo quando si va bene. Bisogna tamponare questa situazione. Faccio un esempio: l’anno scorso il Benevento con 23 punti ottenuti nel girone di andata, poi  è retrocesso. Questo campionato è un campionato difficile, è un campionato che se non sei sempre al 100%, se non sei al top, se non hai dentro dei fuoriclasse che ti risolvono i problemi, devi per forza di cose tirare fuori la forza del gruppo. Per quanto mi riguarda, la grande prestazione ci farà ritornare in un binario giusto, ed è quello che chiedo. Dobbiamo per forza fare una grande partita e uscire fra gli applausi. Questo è il nostro obiettivo”.
Per quanto riguarda il pubblico: pensa che potrebbe essere di aiuto in questo momento?
“Certamente. Io credo che la gente sia assolutamente al nostro fianco, e che verrà a darci una mano, una spinta. E’ normale che il fattore campo in Serie A esista, perché comunque vincere fuori casa non è facile, fare prestazione non è facile. Quindi per noi il pubblico è il dodicesimo uomo in campo, e soprattutto è proprio in questi momenti che la squadra ha bisogno di aiuto, e l’ambiente, in un campionato di passione come è e sarà il nostro, ci deve dare forza. E’ normale che quando si va bene è abbastanza semplice, ma il tifo ci serve molto di più in questo momento, dove dobbiamo tirarci fuori dalle difficoltà. Quindi so che tutti insieme domani possiamo creare un ambiente positivo”.
Aramu è sicuramente stato un giocatore decisivo, ma sembrerebbe “sparire” contro gli avversari fisici. Potrebbe quindi valutare un’opzione di attacco magari più muscolare?
“A Bergamo ho visto un Henry importante, se devo essere sincero. A mio avviso è stato uno dei pochi che hanno giocato duro, che ha giocato arrabbiato, e quando gioca in questo modo, lui regge contro chiunque, anche contro una squadra che impone duelli. Quindi credo sia giusto dargli fiducia, anzi posso tranquillamente dire che domani giocherà”.
Sembra che Johnsen, invece, stia soffrendo un po’ di più delle aspettative l’infortunio che lo ha tenuto fuori.
“Chiaramente da lui ci aspettiamo tutti qualcosa di più, questo è evidente, tuttavia, per quello che ha fatto finora, posso dire di avere fiducia in lui, come l’ho sempre avuta. Ogni settimana mette dentro un mattoncino in più per recuperare, perché non dimentichiamoci che avuto un infortunio serio, e soprattutto un tipo di infortunio che lo ha lasciato completamente fermo, ed ha perso 3-4 chili, massa muscolare che gli permetteva di essere in condizione, quindi ha bisogno di ancora tempo. L’ho messo in campo consapevole di tutto ciò, ma credo che solo con il gioco possa recuperare. E in queste partite, dove servivamo prestazioni importanti, soprattutto Dennis ha sofferto.  Stesso discorso vale per Svoboda, perché è stato operato alla schiena, è stato completamente fermo e anche lui ha perso 3-4 kg e, chiaramente, anche lui ha perso massa muscolare. Ora è pronto per giocare, però è a rischio, perché essendo un giocatore di una mole fisica di un certo tipo, ha bisogno che la sua muscolatura lo sorregga. Io mi fido di lui e voi lo sapete, ma in questo momento non è al 100%”.