Mattia Caldara, nuovo difensore del Venezia FC, è stato presentato ufficialmente oggi in videoconferenza.

Il nuovo giocatore arancioneroverde è stato introdotto dal Direttore Sportivo Mattia Collauto, che ha detto di lui: “Credo sia uno dei calciatori, nel suo ruolo, tra i più importanti degli ultimi anni. Purtroppo, come sapete, la sua carriera ha subito un
freno negli ultimi anni perché ha avuto un infortunio che si è portato dietro per un po’ di tempo. Tuttavia, sicuramente stiamo parlando di un profilo molto, molto importante, che naturalmente abbiamo accolto con grande soddisfazione nella nostra famiglia, dopo un po’ di tempo, dopo giorni e giorni passati a provare ad imbastire questa questa opportunità che poi si è tramutata in realtà, anche se credo che, nella sua testa, ci fosse l’idea di venire da noi già da un po’ di tempo, e questa è una cosa che mi inorgoglisce, perché ritengo che ci siamo piaciuti subito a vicenda. Ricordo qualche tempo fa il primo incontro con Mattia e Paolo, il nostro allenatore, e il suo agente: credo sia stato un incontro che poi ci ha dato delle indicazioni, delle motivazioni giuste per riuscire poi a chiudere questo discorso. Naturalmente ringraziato il Milan per la collaborazione, perché in questa trattativa sono stati tutti molto importanti, e devo dire che abbiamo trovato veramente grande disponibilità da parte del Milan. Aggiungo che si è trattato di una scelta ponderata, che non chiamerei scommessa, ma una certezza sulla qualità assoluta del calciatore, e soprattutto è una scelta sulla persona, perché credo che Mattia ci possa rappresentare in tutto e per tutto in quello che andremo a fare: lo ritengo un ragazzo che sta bene dentro al nostro Club, che ci valorizza e credo che noi abbiamo anche la possibilità di valorizzarlo, di farlo ritornare dove gli compete”.

Poi è stata la volta di Caldara.

“Ritengo che la scelta che ho fatto sia una scelta per rimettermi in gioco, per dimostrare il mio valore; so quello che ho passato negli anni, ho  fatto tanto per ritrovare la mia condizione. Sicuramente gli infortuni mi hanno limitato molto, però, dopo che ho fatto l’incontro col direttore e con il mister, è scattato qualcosa dentro me, che mi ha fatto capire che la mia destinazione era Venezia. Ora sono qui e non vedo l’ora di iniziare, per cercare di dare il mio contributo, per ottenere  il nostro obiettivo. E’ vero, c’erano anche altre squadre che mi cercavano, però non ho sentito la fiducia, il coinvolgimento che invece ho sentito quando ho parlato con il Venezia, quindi devo dire che è stata una scelta anche abbastanza semplice”.

Tu finora hai calcato palcoscenici molto importanti. Senti il peso delle tue responsabilità?

“Indubbiamente il fatto di avere molta responsabilità comporta molto, e questo secondo me può aiutarmi anche per crescere, per cercare di pormi dentro una squadra in maniera diversa rispetto a come ho fatto fino ad ora. E’ una sfida anche con me stesso, per cercare di completarmi e quindi è contato tanto anche questo, nella mia scelta”.

Sei cresciuto, calcisticamente parlando, nella “cantera” dell’Atalanta. Che tipo di ambiente è?

“Sicuramente è un privilegio essere cresciuto lì, perché comunque danno molta importanza anche all’aspetto scolastico, e non tralasciano nulla;  devo dire che, negli ultimi anni, è cresciuta ancora, perché ha fatto molti investimenti sul settore giovanile, ed i risultati degli ultimi anni ne danno la conferma”.

Qual è il tuo giocatore di riferimento, nel tuo ruolo?

“E’ sempre stato Alessandro Nesta”.

Che impressione hai avuto del modo di intendere il gioco da parte di Paolo Zanetti?

“Il mister vuole cercare anche di rischiare, anche con il passaggio per poi trovare l’uomo libero e poi attaccare con tanti uomini: quindi credo che sia una scelta coraggiosa, però che condivido, perché comunque in serie A, se non fai il tuo gioco, le altre squadre ti schiacciano”.

Quali sono le insidie maggiori nell’affrontare gli attaccanti, in particolare di serie A?

“Ovviamente le marcature preventive saranno fondamentali in serie A, perché non puoi lasciare il minimo spazio. ci sono, infatti, molti  attaccanti veloci e forti, e ovviamente bisogna cercare di sbagliare il minor numero di passaggi possibile,  perché comunque alla prima occasione questi giocatori ti fanno goal”.

Zanetti ha sempre giocato con la difesa a 4, però ha fatto capire che probabilmente  quest’anno potrebbe fare la difesa a 3. Avete parlato già di queste cose?

“Non ancora, ma devo constatare che, nel calcio moderno, cambi davvero poco, perché comunque i moduli alla fine sono numeri, è cambiato tantissimo e ci si può  adattare a tutto. Certo, finora ho sempre giocato a tre, ma non posso dire di avere un modulo prediletto”. 

Qual è l’attaccante che temi maggiormente?

“Ce ne sono tanti, come Scamacca, giocatore che mi piace molto, poi c’è Lautaro che è molto forte, per non parlare di Dybala”.

Pensi ancora alla Nazionale?

“Rimane il mio obiettivo; so che, in questo momento, sono sono molto indietro, però è sempre una fiammella viva in me, e ovviamente ci vorrà ancora un po’ di tempo, però credo che adesso sia troppo presto per parlarne”. 

Paolo Maldini, da difensore a difensore, ti ha detto qualcosa?

“E’ convinto che Venezia sia la scelta giusta per me, e mi ha detto che spera che io ritorni ad essere quello che ero prima”.