Mattia Collauto e Andrea Soncin
Mattia Collauto e Andrea Soncin

Oggi, negli impianti sportivi del Taliercio, è stato presentato ufficialmente il nuovo allenatore della prima squadra del Venezia FC, Andrea Soncin. 

Il nuovo mister è stato introdotto dal Direttore Sportivo lagunare, Mattia Collauto.

“Quando Andrea è arrivato da noi – ha detto il ds – ha capito il percorso da fare e si è messo a subito disposizione del club. Adesso, ovviamente, arriva in una situazione complicata. La società ha deciso di dargli un’opportunità importante, in un campionato non chiuso, anzi: proveremo a ribaltare i pronostici. Il calcio ci ha abituati a cose che, sulla carta, sembrano difficili, ma che possono cambiare da un momento all’altro. Dobbiamo cercare un episodio che può cambiare la testa dei nostri calciatori. Sul campo hanno inizialmente dimostrato che la serie A la potevamo fare, poi però si è inceppato qualcosa, si è arrivati a un epilogo. Su Paolo Zanetti, dovrei comprare cinque pagine di giornale per esprimere il mio giudizio tecnico; posso dire comunque che ha fatto la storia del club, non solo per il risultato raggiunto, ma anche per quello che ha lasciato come uomo, e sono sicuro che avrà un futuro più che roseo. Sono del pari convinto che Andrea potrà darci una mano importante. Voglio sottolineare che lui, per un anno, ha lavorato con noi gratuitamente, il che dimostra la sua voglia di imparare. Col tempo è cresciuto, le qualità sono note, è considerato uno di noi, è stato inoltre un calciatore di livello importante. Quest’anno, con la Primavera, ha avuto un compito non semplice, con più ragazzi nuovi là che nella prima squadra. Dopo un periodo di adattamento, ha fatto una metà stagione davvero importante.Adesso ha una grande opportunità, noi siamo qui a supportare il suo staff, per fare una cosa che agli occhi di molti sembra difficile. Se non impossibile. Ma siamo vivi”.

Quindi è stata la volta di Andrea Soncin.

Mister, come ci si può risollevare da una situazione simile?
“Con il lavoro, l’entusiasmo. Io e il mio gruppo di lavoro abbiamo tanto entusiasmo. Ringrazio il club per l’opportunità importante, malgrado il momento complicato. La possibilità di salvarci ce l’abbiamo ancora, ho visto i ragazzi molto determinati, consapevoli delle responsabilità che hanno, ora sta a loro. Le cose bisogna cercarle con tutto l’impegno possibile, magari, proprio quando pensi sia impossibile, arriva la svolta. Il nostro obiettivo è
solo uno: arrivare alla partita di Cagliari con ancora una possibilità”.

Come ci descriverebbe il percorso fatto con la Primavera?
“E’ stato giusto che i ragazzi, quando si affacciano al calcio dei “grandi”, intraprendano un percorso di crescita.  Nella seconda parte di stagione ho portato il modulo con la difesa a tre, perché  ci dava più garanzie”.

Che cosa porterà, della sua esperienza, in Prima Squadra?
“In questi due giorni stiamo cercando di non escludere nessuna opzione, a seconda dei feedback che arrivano dai ragazzi. La mia idea è di mettere i ragazzi a loro agio, riconquistare fiducia e coraggio, parole che sentiamo e riproponiamo maggiormente. Come atteggiamento ho trovato un gruppo responsabile, i giocatori hanno capito di essere i responsabili principali di questa situazione. Quanto a Paolo Zanetti: se sono qui, oggi, è anche grazie a lui oltre al club, mi ha dato tanto come persona e allenatore, è stato un confronto continuo nel periodo passato”.

Come è stato accolto dal gruppo squadra?
“Ho trovato ottima disponibilità da parte  di tutti, anche dei ragazzi, e di questo li ringrazio, mi hanno accettato tutti con rispetto”


Come pensa di sopperire all’assenza di capitan Modolo?
“Quella di Modolo è una perdita importante, perchè si tratta di un riferimento importante per il gruppo, ma ci sono altre caratteristiche all’interno della squadra per valutare anche altre opzioni”.

Qual è stata la sua prima sensazione, quando è stato chiamato alla guida della Prima Squadra?
“Sicuramente di sorpresa, ma anche un po’ di orgoglio, segno che hanno apprezzato il lavoro fatto con la Primavera, è stata quindi riconosciuta la gavetta iniziata qualche anno fa. Io ero ambizioso da giocatore, adesso sono un allenatore giovane, ma ho vissuto  situazioni talmente simili da sapere bene che cosa passa nella testa dei giocatori”.

Sarà un debutto di fuoco, sul campo della Juventus.
“La Juventus la conosciamo tutti: ma noi, senza fiducia e coraggio, non possiamo nemmeno entrare in campo. Dovremo lavorare sui nostri principi e spingere forte per affrontare un certo tipo di partite.  Gli avversari hanno talmente tanti punti di forza che difficile potremo arginarli tutti”.

E quali pensa siano i principi su cui puntare?
“Tatticamente, credo che questa squadra abbia, nel dna, principi ormai consolidati. Dovremo quindi lavorare sulla compattezza e, a livello tattico, stiamo valutando più situazioni”.

Parlando dei giocatori indisponibili: chi non sarà della partita?
“Ebuehi non è ancora in gruppo, quanto agli altri, a parte come detto Modolo e i lungodegenti, sono tutti recuperati. Anche Vacca, che è un giocatore importante per noi”.

Uno dei problemi principali della squadra è la scarsa prolificità in attacco. Da ex attaccante Lei quali consigli può dare?
“Ritorniamo alla parola di prima: avere coraggio, attaccare l’area avversaria con più giocatori, non con un uomo solo. Arrivando dentro l’area in tanti, possiamo fare male”.

Come si può cercare di affrontare questo momento non facile con la giusta serenità?
“Il lavoro in campo è l’aspetto principale con il quale i giocatori possono ritrovare fiducia. Certo, si tratta di isolarsi da tutto il resto. Voglio sottolineare che le contestazioni, da parte dei tifosi, sono legittime. Ma solo con il lavoro si possono ritrovare fiducia ed entusiasmo per affrontare le partite successive. Ci sono possibilità per farcela”.