Alla Vigilia di Venezia FC-Pisa, Paolo Vanoli, allenatore degli arancioneroverdi, ha incontrato la stampa in videoconferenza.
Mister Vanoli, innanzitutto: qual è la situazione della squadra? Ci saranno dei recuperi per quanto riguarda gli infortunati?
“Sì, perché porterò Jajalo in panchina. E’ infatti arrivato per lui il momento di soffrire un po’ con noi, come ai vecchi tempi, di condividere i sentimenti di stare all’interno di un gruppo. E’ importante per lui come è importate anche per noi”.
E Joronen?
“Non ha ancora recuperato”.
Che cosa ci può dire degli avversari del Pisa?
“Domani incontriamo una squadra forte, ben organizzata, che gioca un buon calcio, con giocatori di qualità, bravi a saltare l’uomo, che saranno arrabbiati perché reduci da una sconfitta, contro il Lecco; ma lo siamo anche noi per l’ultimo risultato fatto contro la Reggiana”.
Mister, ci può invece commentare le dichiarazioni fatte nella giornata di ieri dal presidente Duncan Niederauer?
“Innanzitutto, è sempre bello vedere il presidente a fianco della squadra, che guarda gli allenamenti e sta vicino a noi. A volte mi spiace che il mio inglese sia un po’ povero, perché sarebbe bello farci grandi chiacchierate, perché avrebbe tante cose da insegnarci. Il futuro di tutte le grandi società passa con questi tipi di investimento. Il presidente comunque è innamorato della squadra, vuole trovare investitori per migliorarla. Bisogna dirgli solo grazie per tutto quello che ha fatto e sta facendo. Sappiamo benissimo che sarà un progetto da fare passo dopo passo. Oggi sappiamo qual è la nostra strada: aspettiamo anche uno stadio nuovo che, penso, sarà la casa nuova anche per i nostri tifosi, ma intanto pensiamo a noi stessi”.
Lei sapeva già quello che voleva dire Niederauer o l’ha appreso ieri?
“A me quando ho firmato il contratto ha sempre spiegato il progetto futuro. Dopodiché penso che il direttore sportivo e e il direttore generale debbano tracciare un percorso. Io volevo capire le garanzie sul progetto tecnico. Mi piace essere messo a corrente di queste cose, che fanno parte di un percorso di crescita. Il Presidente ci ha dato una bella casa dove allenarci. La cosa più bella è il fatto di esser riuscito a legare società e tifosi”.
Condivide le parole della Promozione?
“Lui ha detto che questa squadra può disputare i playoff. Ma ho sempre detto che io lavoro per sognare. Voglio giocarmi partita per partita, e vedere dove siamo stati in grado di arrivare. La gara contro la Reggiana l’ho definita la “Partita delle distrazioni”. L’ho detto ai giocatori: ci sono state distrazioni per le nazionali, per la sosta, per via della vittoria a Parma. Non ci è mancata la perché la prestazione, contro la Reggiana, ma è mancata piuttosto quella cattiveria, quella determinazione per arrivare almeno al pareggio. Chi vuole arrivare ad alti livelli non può permettersi distrazioni. E’ il nostro lavoro e dobbiamo farlo con gioia, i nostri tifosi ci dovranno aiutare”.
Mancherà Zampano per la prima volta.
“Sì, ma rientra Sverko, ho la fortuna di recuperarlo”.
Curiosità: Pohjanpalo è arrivato in barca agli allenamenti?
“No (ride, ndr) la disciplina è partire tutti insieme a San Giuliano. Anche i tre “veneziani” sono venuti a Mestre. Quando si parla di squadra, c’è un’unica disciplina, l’unica cosa su cui transigo poco”.
In difesa però sei un po’ corto. Ullmann e Dembele potrebbero trovare spazio?
“C’è anche Busato, non dimentichiamocelo. Io sono anche pesante, ma voglio fare il bene di tutti e 20 i giocatori. Per loro sarà un’occasione, per me una cosa importante. Se dovessi avere bisogno di chiunque di loro, durante la partita, non avrò, in questo modo, nessun problema”.
Idzes vi sta ancora vicino?
“Sempre, deve stare con noi, gli ho detto di rimettersi in sesto con il mio collaboratore. Il medico che gli ha fatto l’ultima visita ci ha dato bellissime notizie, molto confortanti. Questo va benissimo al suo come al nostro morale. Prossimamente qualche corsetta la potrà fare”.
Pohjanpalo ha pagato il conto di tante partite giocate al massimo, tra Club e Nazionale, contro la Reggiana, rigore sbagliato a parte, era un po’ sotto tono…Lei gli ha detto qualcosa per spronarlo?
“I giocatori importanti non hanno bisogno di nulla. Per Joel non è questione fisica, ma più mentale: è tornato dalla Nazionale con una sconfitta pesante, e lo si sente. Non ha bisogno che un allenatore lo stimoli. Con lui non c’è mai stato nessun problema, sa benissimo come ci si allena e come uscirne”. Non mi preoccupa se sbaglia un rigore, ma da quell’episodio in poi ci siamo innervositi. Zampano ha reagito stupidamente sapendo di essere già ammonito, Olivieri è entrato un po’ nervoso. Ma noi dobbiamo saper lottare per stare in alto. Sono cose che si imparano, che dobbiamo imparare. Tornando a Pohjanpalo: quelli come lui sono quei giocatori che, quando sono messi in campo, suscitano un po’ di timore, conseguenza della personalità e dell carattere di giocatori di alto livello. E’ normale che da esperienze che ho avuto, di Club e di Nazionale, so benissimo che tornare dalla Nazionale con un risultato di un certo tipo può incidere sul morale, fa parte dell’uomo”.