Paolo Poggi
Paolo Poggi

Questo pomeriggio Paolo Poggi, Responsabile dell’Area Tecnica del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza. Queste le sue dichiarazioni.
Innanzitutto: le sue sensazioni su questo momento. entrando nella testa dei giocatori, quale messaggio vorrebbe far passare?
“Penso che dalle situazioni difficili, come dalle situazioni, al contrario, di euforia, si debba uscire in maniera soggettiva, non si può dare un consiglio uguale per tutti. Ognuno deve somatizzare il momento e uscire come meglio ritiene opportuno. Ogni ragazzo ha il suo modi di reagire. Io, quanto ho attraversato momenti duri, ho semplicemente preso coscienza e cercato di reagire”.
Come valuta l’impatto dei nuovi giocatori?
“Per quanto riguarda l’impatto dei nuovi: non ci aspettavamo qualcosa di completamente diverso. Loro sono entrati in un momento di difficoltà della squadra. Quello che mi aspetto io è che nel rush finale ci sia, in un certo senso, un intervento a gamba tesa di Nsame. Credo che stia diventando il giocatore che ci aspettavamo, ci aspetterà qualche sorpresa. Come è stato soddisfacente, domenica scorsa, l’esordio di Mateju”.
In riferimento al mercato di gennaio, che non ha dato, ancora, ancora i risultati sperati: poiché attualmente c’è la possibilità di acquisire – purtroppo per la tragedia della guerra, va sottolineato – di acquisire giocatori russi ed ucraini, avete valutato la cosa?
“La cosa ha preso fin dall’inizio varie direzioni. Venerdì dovrebbero dare indicazioni definitive. Vedremo per quanto riguarda le condizioni fisiche dei nostri giocatori. E’ un’opzione che giustamente danno, a beneficio dei ragazzi che non possono proseguire la stagione là, sarà una cosa da valutare, sarebbe stupido non farlo”.
Dopo che il ds Collauto prima e il Presidente Niederauer poi hanno ribadito la fiducia a mister Paolo Zanetti, qual è la sua posizione a riguardo?
“Non ho parlato con Zanetti, se non per fare considerazioni a caldo. Ciò che hanno detto Collauto e il Presidente lo abbiamo detto già quest’estate, nel senso che quello che abbiamo in mente tra società e allenatore è un’unica cosa, non avrebbe senso cambiare se le cose non vanno bene. Credo che sia giusto che tutti assieme, ognuno con le proprie responsabilità, decida di fare qualcosa in più. Non so in che maniera, ma credo che l’uno per cento in tutti sia utile, anche se onestamente non credo che ci sia mai passato per la testa qualcosa di diverso”.
Lo spirito di squadra sembra esser ancora fortissimo. Lo si intuisce da un post di Mattia Aramu sui suoi profili socia, il quale ha scritto: ” Il tempo fa sbiadire la delusione e crescere la voglia di rifarsi. Sapevamo che ci sarebbero state tante difficoltà ,che sarebbe stata dura e che lo sarà. Ma sappiamo di poter contare l’uno sull’altro, in ogni momento, sarà così su ogni pallone sempre .Fino alla fine !!”
“E’ indubbiamente utile. Quello che ha scritto Aramu è anche frutto dell’idea che si sono fatti loro di quanto conti la forza del gruppo, che si è già palesata l’anno scorso. Quest’anno è uguale: il gruppo è bello, lavora bene, anche se è logico che non è sufficiente, lo stato attuale lo dimostra. Ma possiamo contare sulla loro unità. Anche noi, al di fuori della riga bianca del campo, siamo fusi alla nostra missione. Quello della società deve essere un messaggio univoco, ciò che viene in mente va fatto purché sia utile alla causa. Come ha detto ieri il Presidente, è vero: dà fastidio trovarci in questa situazione, prudono le mani. Eravamo abituati a stare qualche posizione più su. Ma chi ci tiene veramente sa che sarà una battaglia enorme da qui alla fine del campionato, quindi la cosa migliore da fare è stare tanto attaccati a questa squadra. Anche il più piccolo “soffio” lanciato da qualcuno può essere utile per la squadra”.
Si aspetta qualcosa di positivo dalla Corte Sportiva di Appello della FIGC, in merito alla questione-Salernitana?
“Mi aspettavo qualcosa di diverso dal giudice sportivo, onestamente. Non sarà quello che decideranno domani a decidere il nostro futuro, ma quanto bravi saremo nelle prossime gare. Noi abbiamo insistito fino all’inizio su questo, ma il punto è che, nel momento in cui non fai giocare una partita e vai molto lungo sulla decisione, rimane un vuoto a livello psicologico, anche perché pensavamo di avere tutto il diritto di reclamare per dire che la situazione non era giusta. Ma non deve essere un’alibi”.
Questa discesa è figlia di un calendario oggettivamente difficile, di una differenza tecnica oppure si è inceppato qualcosa nelle certezze di un gruppo nuovo?
“Credo che questo gruppo, ormai a marzo, non possa più essere definito nuovo. Come altre squadre hanno sofferto la prima fase del campionato, noi eravamo riusciti a sfruttare la prima parte del campionato, noi meno. C’è chi ha avuto periodi più fortunati, ma noi non siamo riusciti a sfruttare alcune opportunità che abbiamo avuto per consolidare una posizione più alta di questa, per affrontare poi la situazione con una calma relativa. Ciò detto, con meno alti e bassi o, in maniera diversa, ci auguravamo di no ma era prevedibile, a undici gare dalla fine, a lottare per salvarci. Ora è da trovare la chiave per affrontare le partite con rinnovato entusiasmo. Non siamo inferiori, tecnicamente, ad alcune squadre”.
Nsame può giocare con Henry?
“Sinceramente non lo so, probabilmente, rispetto all’idea di Zanetti, la mia conta un po’ meno, da punto di vista tecnico-tattico. Però al di là di chi, credo che sia da considerare il come. Se Nsame sta bene come ci aspettiamo, se Thomas continuerà ad essere prolifico dal punto di vista realizzativo, credo che il mister non si formalizzi su chi giocherà. Ma conta che giochi chi sta bene, che ha gamba, spirito”. 
Nella gara con la Lazio, Lei ha ricordo di qualche derby, da ex giocatore della Roma?
“Sì, i derby sono gare che mi ricordo di più in assoluto. Probabilmente non ci sarà lo stesso entusiasmo dei tifosi della Lazio nei nostri riguardi, ma l’Olimpico porta sicuramente emozioni”.
Su chi deve fare la corsa il Venezia?
“Sarà banale, ma dobbiamo farla su di noi. Se vinciamo, qualcuno lo tiriamo giù. Dobbiamo pensare solo a vincere e a non accontentarci”.
Ebuehi come sta?
“Bene, potrebbe esser a disposizione per lunedì”.