Quest’anno in provincia di Venezia le spese natalizie in prodotti e servizi tipici delle feste potrebbero valere 350 milioni di euro. A stimare questo potenziale di spesa, elaborando i dati Istat, è l’Ufficio Studi della Confartigianato, ma c’è un ma. In tempi di emergenza sanitaria straordinaria, infatti, il condizionale è d’obbligo e mentre i conti si potranno fare solo alla fine, dietro l’angolo c’è la certezza dell’incognita Covid e di come cambierà lo svolgimento delle festività, le cene in famiglia, la socialità e via dicendo.

“Il problema è pesante e sentito – commenta il presidente della Confartigianato Metropolitana Siro Martin -. Dicembre è sempre stato un mese strategico per le aziende, visto che la maggior propensione alla spesa spesso ha aiutato a migliorare un anno magari non proprio eccezionale. Quest’anno rischia di essere completamente diverso, e da qui il nostro appello a comprare artigiano, a fare acquisti responsabili: compriamo dai produttori locali, dai negozi di vicinato e artigianali per supportare il nostro tessuto economico. Oltre ad essere una scelta di qualità, questo è l’unico sistema per evitare ulteriori chiusure, perdite di posti di lavoro e sostenere l’economia locale, in una sorta di “autarchia” momentanea dei consumi, per salvare la nostra economia dal tracollo”.

Stando alle proiezioni elaborate dall’Ufficio Studi, potenzialmente la spesa maggiore ci sarebbe nel settore alimenti e bevande, che da solo, tra brindisi cenoni feste e quant’altro varrebbe 205 milioni di euro, pari al 58% del totale della spesa “natalizia” in provincia. “Purtroppo l’emergenza sanitaria in corso ha cambiato tutto – prosegue Martin – ma quel poco che si potrà fare lo si faccia con prodotti artigianali, di qualità non industriale, perché l’artigianato rappresenta oltre il 90% del nostro tessuto produttivo, che ora rischia di ridimensionarsi terribilmente, e lasciare il campo solo alle multinazionali che, di certo, non riporteranno il lavoro e l’occupazione persi sul territorio”.

Altro settore per il quale rimane importante scegliere artigiano è quello della Moda, che a dicembre, tra calzature accessori e abbigliamento vale almeno 59 milioni di euro, pari al 17% della spesa natalizia. Segue a ruota il settore del Benessere, che tra beni e servizi per la cura della persona a dicembre vale almeno 42 milioni, pari al 12%, quello dei Mobili e Arredo, che vale 18 milioni pari al 5%, giocattoli, libri e hobbistica che assieme valgono 16 milioni pari al 4,7% e articoli per la casa e utensili casalinghi, che valgono 9 milioni, pari al 2,7% della spesa natalizia complessiva. “E’ da quasi un anno – conclude Martin – che le imprese artigiane provano a resistere, aiutiamole scegliendo artigiano in questo periodo sempre più difficile, perché queste realtà non sono solo aziende e posti di lavoro, ma anche il nostro territorio, il nostro benessere e la nostra identità”.