Venerdì 17 e domenica 19 febbraio il capolavoro della trilogia verdiana a Treviso nel nuovo allestimento di Deda Cristina Colonna

 

Entra nel vivo la rassegna lirica e concertistica del Mario del Monaco.

Dopo “Rigoletto”, che a ottobre ha inaugurato la stagione 22/23 del teatro trevigiano, Verdi torna protagonista con il terzo titolo della cosiddetta Trilogia popolare: sarà infatti la volta de “Il Trovatore” in programma venerdì 17 alle ore 20 e domenica 19 febbraio alle ore 16, con anteprima per le scuole mercoledì 15 nell’ambito del progetto Oltre la scena.

Il nuovo allestimento di una delle opere di maggiore successo del grande compositore nasce da una produzione tra Comune di Treviso – Teatro Mario Del Monaco, Teatro Sociale di Rovigo, Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e Fondazione Teatro Coccia di Novara, con l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e il Coro Lirico Veneto diretti da Francesco Rosa per la regia di Deda Cristina Colonna, le scenografie e i costumi di Domenico Franchi.

La compagnia di canto è formata da Jorge Nelson Martínez González nel ruolo Conte di Luna, Dinara Alieva in quello della nobildonna Leonora, Olesya Petrova interpreta la zingara Azucena, Gaston Rivero veste i panni di Manrico, il Trovatore, e Carlo Malinverno quelli di Ferrando, capitano degli armati del conte di Luna. Completano il cast Brigida Garda nel ruolo dell’ancella Ines e Francesco Marsiglia in quello del soldato Ruiz.

Dramma in quattro parti di Giuseppe Verdi su libretto di Salvatore Cammarano, tratto da El Trovador di Antonio García Gutiérrez, “Il Trovatore” venne rappresentato in prima assoluta nel 1853 al Teatro Apollo di Roma e fin dal primo debutto toccò il cuore del pubblico.

La tragica vicenda narra di un conflitto tra due uomini, ignari di essere fratelli: Manrico, il trovatore, e il conte di Luna, entrambi innamorati della bella Leonora, la quale però corrisponde l’amore solo di uno dei due. L’intricata trama dell’opera – che si snoda tra stregoneria, scambi di persona e agnizioni – viene sviluppata con una potenza inedita del linguaggio musicale verdiano: l’atmosfera severa della corte spagnola del XV secolo e le tenebrose ambientazioni zigane vengono evocate con contrasti accesi e a tratti estremi, senza però mai tralasciare la dimensione melodica e il bel canto.

“La vicenda de ‘Il Trovatore’ si svolge di notte; è l’ultima notte del Medio Evo, il buio dell’animo umano prigioniero delle superstizioni, dell’odio e dell’ignoranza, l’oscurità in cui si bruciano le streghe, si coltivano sentimenti di inflessibile vendetta, in cui l’amore è espresso come diritto di possesso e la menzogna è sconfitta quando ormai è troppo tardi – scrive Deda Cristina Colonna nelle note di regia – Lo spazio di ispirazione quattrocentesca che proponiamo per questa regia si pone come contesto in cui inscrivere proprio questa laboriosa e dolorosa, in fondo ed ovviamente tutta romantica ricerca della verità, intesa come armonizzazione degli opposti.

In questo senso, nella proposta preliminare di Domenico Franchi la regia intende rappresentare anche i momenti che abitualmente vengono immaginati ‘fuori scena’, come l’aria iniziale ed il canto dalla torre del Trovatore, la cerimonia della presa dei voti di Leonora ed il miserere intorno a Manrico. Al rigore geometrico delle architetture che evocano il mondo del Conte di Luna si contrappone la rappresentazione dei Gitani, con una proposta coreografica flamenca nel coro Chi del gitano i giorni abbella?

“Il Trovatore” andrà in scena al Teatro Mario Del Monaco di Treviso venerdì 17 febbraio alle ore 20 e domenica 19 febbraio alle ore 16, con anteprima per le scuole mercoledì 14 febbraio alle 18.

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Mario Del Monaco e online sul sito www.teatrostabileveneto.it