Il Consigliere Regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, sempre molto attivo e “fumantino” su temi come la sicurezza e la viabilità nel territorio trevigiano, è tornato oggi a parlare del progetto “Via del Mare”: l’opera tra Meolo e Jesolo che dovrebbe essere trasformata in superstrada a pagamento lunga 18,6 chilometri.

La nuova strada  passerà attraverso diversi comuni trevigiani, da Roncade a Silea e Monastier, e a breve dovrebbe venire aggiudicata.

Riportiamo qui alcune dichiarazioni di Andrea Zanoni.

Montagna di incognite irrisolte

“La Via del Mare è un’opera che a breve verrà aggiudicata, forse è questione di poche settimane. Ma su questa realizzazione grava una montagna di incognite irrisolte di cui Zaia e Sis, già concessionaria della Pedemontana e con le mani su quest’altro progetto, si mostrano incuranti”.

“Da un lato i sindaci attendono un confronto con la Regione per approfondire i dettagli e soprattutto le conseguenze che la nuova arteria produrrà sui territori interessati. Un esempio su tutti, quello del Comune di Meolo che subirà i maggiori impatti, legati soprattutto al traffico di chi deciderà di deviare in paese per evitare il pagamento del pedaggio. Contemporaneamente, a proposito di impatto, ricordo a Zaia di aver presentato il mese scorso un’interrogazione per capire come si muoverà la giunta a fronte di una autorizzazione Via che è vecchia di 15 anni e che di fatto è carta straccia”.

Il progetto va rivisto

“La procedura per la Valutazione di Impatto Ambientale è assolutamente da rifare, tenendo conto del clima che è cambiato, del rischio idrogeologico conseguente che è decisamente più grave, e pure del traffico che non è più quello di 15 anni fa. A dirlo sono la stessa Direttiva Via e i recenti pronunciamenti dei magistrati dei Tar italiani.”

“La Via del Mare è un esproprio di un bene pubblico pagato da generazioni di cittadini per darlo in mano ad un privato e penalizzerà soprattutto i trevigiani che da generazioni fanno quella strada gratuitamente. Sempre con la SIS e grazie agli errori di Zaia le esenzioni dei pedaggi di una settantina di Comuni, promessi per far digerire la Superstrada Pedemontana, sono scomparsi grazie alla modifica della convenzione. La Pedemontana, che sta causando un buco nelle casse regionali da decine di milioni di euro l’anno, ci ha insegnato che non ci dobbiamo fidare”.