Il viaggio di Ascom-Confcommercio alla scoperta delle periferie fa tappa nel quartiera Fiera-Selvana. Un quartiere doppio, per così dire, che conta circa 6250 abitanti. Un quartiere con una grande tradizione industriale che negli ultimi anni si sta trasformando in residenziale. Si sviluppa a sud est del centro storico, poco prima di Lanzago ed è caratterizzato dal Sile (sul quale si affaccia l’antico Porto di Fiera).
Grazie alla Restera, la strada arginale che lo attraversa- uno dei soggetti più dipinti dai pittori trevigiani- è uno dei siti più interessanti del parco naturale del Fiume Sile. Gli immobili sulla Restera restano tra i più appetibili e ricercati della città.
Noto per le tradizionali Fiere di San Luca, per il grande Prato Fiera, che si apre a Sud della Chiesa, oggetto di una grandiosa progettazione urbana che ha fatto nascere anche un’Associazione attivissima ad esso dedicata, che lo trasforma, in vari periodi dell’anno, in un polo culturale alternativo al centro. Ha molte belle ville ed una residenza per anziani, lo Zalivani, che da qualche anno apre le porte al quartiere incrociando socialità, assistenza e volontariato.
Tra le perle del quartiere c’è lo Spazio Donna del Comune di Treviso, intitolato a Tina Anselmi, che offre servizi e progettualità per la popolazione femminile e l’associazionismo e che pochi conoscono, vicino alle scuole elementari Volta.
Fiera, per la vicinanza al centro, la presenza di acque e verde, è un quartiere di grande attrattività residenziale. Negli anni, ha visto chiudere molte attività storiche legate all’edilizia, al trasporto ed all’industria, che un tempo rappresentavano le principali vocazioni del quartiere. E’ privo di una piazza dove si possono concentrare le botteghe di vicinato ed i servizi di prossimità, e vede invece la presenza della media distribuzione lungo il trafficato viale 4 novembre.
Tre sono le zone principali commerciali: quella di via Veronese, dove c’è una grande concentrazione di condomini residenziali, quella di viale 4 novembre, sempre più vocata alla media distribuzione con varie attività a rischio chiusura, e quella all’ingresso con via S. Ambrogio, che vede la presenza di marchi di franchising di media distribuzione e imprenditoria cinese.
Francesco Botter, titolare di un’attività di ferramenta, fiduciario Ascom del quartiere, rileva un “sentimento di preoccupazione legato principalmente ai problemi di viabilità, come mancanza di parcheggi, sottopasso troppo basso e traffico di mezzi pesanti lungo viale 4 novembre, ed un futuro incerto per alcune attività, soprattutto quelle piccole, che hanno chiuso o rischiano la chiusura per mancanza di giovani e per un passaggio generazionale sostanzialmente mancato”.
Manuela Carniato, socia del panificio Carniato, una presenza in viale 4 novembre che dura da 40 anni, conferma la mancanza di parcheggi e sottolinea: “noi resistiamo perché abbiamo clienti affezionati, siamo in una zona di grande passaggio, ora è tutto cambiato e nell’area qui vicino ormai ci sono attività cinesi e media distribuzione”.
Domenico Panuccio, calabrese, trevigiano d’adozione da 18 anni, titolare della pizzeria da Mimmo, il locale cult di Fiera, afferma di aver superato “qualche problema di microcriminalità legato allo spaccio che c’era fino a qualche tempo fa” e conferma invece la tendenza residenziale del quartiere, che tra restauri e nuove costruzioni, vede parecchi cantieri. “C’è bella gente, educata, qui si vive bene”.
Federico Capraro, presidente di Ascom-Confcommercio conferma l’impegno dell’Associazione per presidiare l’evoluzione residenziale del quartiere e rimarca, in un quartiere diffuso in un territorio così ampio, il sogno di “una piazza aggregante con le piccole botteghe”.
Il quartiere in sintesi:
E’ uno dei quartieri più ricercati, ideale per “viverci”, vicino al centro e connotato dal Sile, vari i cantieri in corso.
I punti di riferimenti: Prato Fiera, Ville, Fiere di San Luca ed una attiva parrocchia con campetto sono i punti di riferimento.
Il tessuto economico: Ha una tradizione industriale e legata al trasporto fluviale, dopo la crisi del 2008 hanno chiuso le attività legate all’edilizia, è rimasta soprattutto la media distribuzione
L’emergenza: A parte qualche furto di biciclette, non soffre particolarmente per la microcriminalità.
La realtà associativa: L’Associazione Prato Fiera è un esempio di cittadinanza attiva.
Il sogno: una piazza con le piccole botteghe.