Questa mattina, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo, di fronte alla lapide posta nei pressi della Chiesa Votiva si è tenuta la cerimonia di commemorazione delle vittime dei massacri delle Foibe e degli esuli istriani.

Presenti il sindaco, il Prefetto, il Questore, le Autorità Militari, i Rappresentanti del Parlamento, della Provincia e del Consiglio Comunale e i Rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia di Treviso.

Hanno portato una testimonianza anche gli esuli istriani Adriano Agressi e Antonio Zappador.

“Nel Giorno del Ricordo è importante uscire dalle dinamiche dei numeri ed entrare nei racconti delle persone”, ha detto il sindaco Mario Conte.

“Dietro i numeri ci sono persone e famiglie e dietro alle persone ci sono storie di morte, di sofferenza e di sacrificio come quelle che oggi oggi ci sono state testimoniate da Antonio Zappador e Adriano Agressi. E’ evidente che l’umanità non ha ancora capito come bisogna vivere in pace: nel territorio, un anno fa, abbiamo accolto cittadini afgani e ucraini, segno che, in alcuni paesi del mondo (alcuni molto vicini a noi), non è stato ancora fatto un passo in avanti nella cultura della pace. La nostra generazione ha una grande responsabilità nei confronti delle future generazioni: dobbiamo continuare a sensibilizzare e a far conoscere la storia proprio perché questi orrori non si ripetano più”.