«Faremo una delibera per detrarre le tasse a chi ha non ha nulla rivolgendoci ad Atlante, ma attenzione, non vanno svendute con lo spezzatino». Parola di Luca Zaia.

Presidente Zaia, dopo il salvataggio da parte di Atlante, dal CdA di nominato per la Popolare di Vicenza e in quello indicato per Veneto Banca che verrà sottoposto all’assemblea dei soci in programma l’8 agosto, sono quasi scomparsi i veneti. È un passaggio necessario per evitare collusioni? È un commissariamento della nostra regione?
«Lo direi alla veneta, semplicemente, “Chi gà i schei, gà vinto”. Però, dobbiamo anche notare che Veneto Banca ha un amministratore delegato veneziano e alcune presenze venete ci sono ancora. In questo momento più che guardare alla carta d’identità, all’origine genetica dei componenti dei Cda a me piacerebbe capire quale è il piano industriale proposto da Alessandro Penati. Ha detto che intende risanare le banche in 18 mesi. E poi?»

Quattro fondi americani hanno manifestato interesse ad acquistare in blocco, dal fondo Atlante, BpVi e Veneto Banca. Che futuro vede?
«Per noi è fondamentale che le banche venete rimangano a servizio del territorio. Non vogliamo che Popolare di Vicenza e Veneto Banca finiscano svendute a spezzatino per quattro soldi, in una sorta di saldi di fine stagione. Spero che, una volta risanate, con un’operazione di fusione possa nascere un nuovo soggetto e che gli utili di una futura ristrutturazione siano utilizzati per rifondere i risparmiatori depauperati dei loro risparmi. Ai sindacati che dicono che un’operazione di fusione potrebbe mettere a rischio i livelli occupazionali chiedo: ma siete sicuri che con le altre ipotesi, lo spezzettamento o la vendita, questi livelli verrebbero invece preservati?».

Il buco provocato da Veneto Banca e BpVi è stimato in una cifra che va dagli 11 ai 20 miliardi di euro. Se a questi si aggiungono le svalutazioni dei budget aziendali si arriva a una cifra tra i 50 e i 60 miliardi di euro. In che modo la Regione intende aiutare le imprese in difficoltà?
«La Regione ha le armi spuntate. Se la Banca d’Italia ci autorizzerà ad allargare i cordoni della borsa vogliamo dar vita a prodotti per le aziende in difficoltà con le banche con le “operazioni baciate”, ossia comprato azioni – oggi azzerate – e fatto debiti per comprare titoli, che oggi devono restituire. Chiederemo a Bankitalia l’autorizzazione per far intervenire la finanziaria Veneto Sviluppo con un fondo di rotazione di garanzie e lanciare la sottoscrizione del credito privato attraverso i mini-bond».

Nel suo intervento in Consiglio ha parlato anche dell’istituzione di tavoli di conciliazione. Come e per chi?
«I tavoli di conciliazione sono sedi giuridiche in cui le parti si incontrano e vedono di trovare un accordo. Sono fondamentali per chi si è trovato coinvolto in aumenti di capitale, operazioni baciate e per chi aveva chiesto di vendere azioni e si è ritrovato scavalcato dagli amici degli amici. Il contenzioso legale è molto costoso e porta a risultati dopo anni. Abbiamo deciso di aumentare da 300 a 500 mila euro il fondo regionale a sostegno delle spese legali dei risparmiatori e delle loro associazioni. Ma speriamo che il contenzioso venga risolto con i tavoli di conciliazione di cui le associazioni possono farsi promotrici».

Pensa che le azioni di responsabilità nei confronti dei CdA passati, possano avere successo?
«È assolutamente necessario procedere a un accertamento delle responsabilità. Proprio per questo abbiamo chiesto al ministro Orlando un potenziamento dei magistrati con una task force tecnicamente preparata e dedicata solo a questa materia. E non accetto che si dica a priori che Bankitalia non ha responsabilità. Prima esaminiamo nei dettagli cos’è successo e poi vediamo chi ha sbagliato e perché: le esatte responsabilità vanno accertate».

C’è qualche proposta da parte della giunta regione a sostegno dei piccoli risparmiatori?
«Ci sono cittadini che hanno perso tutti i loro risparmi, ma ai fini dei servizi come asili nido e case di riposo risultano ancora ricchi perché il loro Isee si riferisce ai redditi 2014. Stiamo pensando ad un provvedimento di Giunta perché questi cittadini possano autocertificare la diminuzione del loro Isee. Vogliamo inoltre autorizzare i cittadini, depauperati dall’azzeramento del valore delle azioni, a non pagare le imposte di bollo per le operazioni di acquisto e vendita di azioni bancarie che non hanno più valore. Infine, vogliamo inoltre chiedere il blocco prudenziale delle esecuzioni immobiliari, in attesa che la magistratura faccia chiarezza, per i cittadini che sono stati costretti a comprare azioni per poter accedere a un mutuo, e ora hanno perso tutto».

Gian Nicola Pittalis

Luca Zaia