Caorle rialza la testa, pensa alla ripresa e guarda con fiducia ad agosto. Come per tutte le località turistiche italiane, l’andamento della stagione estiva 2020 risente degli effetti della pandemia. Ma, a dispetto delle iniziali previsioni a tinte fosche, il comparto ricettivo di Caorle ha saputo dimostrare di riuscire a recuperare almeno in parte il terreno perduto. “I dati che abbiamo raccolto tra i nostri operatori – spiega Loris Brugnerotto, presidente di Federalberghi Caorle – dimostrano una tendenza alla ripresa dal punto di vista delle presenze turistiche, soprattutto negli ultimi quindici giorni di luglio. Ovviamente si tratta di numeri non paragonabili rispetto ad una stagione ordinaria, ma nei fine settimana le nostre strutture registrano punte tra l’80 e l’85% di camere occupate. Mentre durante il resto della settimana ci si aggira attorno al 60 ma anche 65%”.
Dal punto di vista delle nazionalità, Caorle continua a parlare italiano e veneto. Sono proprio i veneti, ma anche i lombardi ed altri residenti nel Nord Italia, a riempire per la maggior parte delle camere degli alberghi. Finalmente si registra una leggera ripresa delle presenze turistiche di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera), anche se i numeri, come del resto in tutta la costa veneta, rimangono inferiori rispetto a quanto si è registrato fino al 2019.
“Dal venerdì sera alla domenica registriamo dati molto positivi – precisa Corrado Sandrin, presidente di Confcommercio Caorle – le strutture ricettive si riempiono, così come le seconde case. Rispetto agli anni scorsi si è registrata la tendenza al ritorno a Caorle dei proprietari di case per le vacanze che da tempo preferivano mete straniere alla nostra località. I commenti di chi torna a Caorle dopo lungo tempo sono tutti positivi. Vengono apprezzate la qualità della nostra ristorazione, così come l’offerta commerciale dei nostri negozi e le bellezze della nostra spiaggia e della nostra località”.
Nei weekend i pubblici esercizi registrano ricavi significativi, nonostante la riduzione del numero di turisti stranieri. Più in difficoltà il settore del commercio al dettaglio. Gli italiani in vacanza hanno una minore propensione alla spesa rispetto al turista tedesco o austriaco. Ma tutto sommato l’incremento del flusso turistico in luglio sta permettendo di “limitare i danni”.
“Guardiamo ad agosto con fiducia – ha aggiunto Sandrin – i numeri sono in crescita e superiori rispetto alla previsioni di inizio stagione. Nessuno può negare che quest’estate i ricavi si siano ridotti rispetto ad una stagione turistica ordinaria e che vi siano attività in difficoltà, ma ci auguriamo che il meteo ci aiuti a settembre e ci permetta di prolungare l’attività per qualche settimana”.