Queste le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti dopo i primi 60 minuti del match tra Venezia FC ed Empoli, sospeso causa nebbia.
“Non dimentichiamoci che stavamo affrontando la prima della classe. Però, alla luce delle occasioni fatte e subite, stavamo facendo molto bene: avevamo creato molto di più ed avevamo subito praticamente nulla. Tuttavia, sono consapevole che già di per sé una partita dura 90 minuti ed non 60, quindi è come se avessimo giocato il primo tempo. E’ stato un ottimo primo tempo, ma chiaramente adesso, se giocheremo già domani, dovremo preparare benissimo questa ultima mezz’ora, più recupero, che manca, perché abbiamo di fronte una squadra che, se abbassiamo la guardia anche di poco, può metterci in grande difficoltà, e soprattutto recuperare la partita. Pertanto, la preparazione e queste ore saranno determinanti a livello psicologico”.
Al di là del goal messo a segno oggi, sembra che Francesco Forte si stia inserendo sempre di più nei meccanismi della squadra.
“Nel calcio si tende a giudicare sempre quello che è l’immediato; invece, per fortuna, noi tecnici riusciamo ad avere un giudizio più lungimirante. Francesco è un giocatore fortissimo, l’ho sempre detto, è un investimento importante che, adesso, ha solo bisogno di ritrovare la forma, e lo sta assolutamente dimostrando, perché al di là del goal appunto, sta facendo un lavoro di qualità, sia fisica che tecnica”.
Qual è il suo stato d’animo adesso, Mister? E’ più la felicità di aver visto una buona prestazione fino a questo momento del Venezia, o l’arrabbiatura per non aver non essere riusciti a portare a termine i 90 minuti?
“La partita si stava incanalando e poi si sa che le gare vivono poi di sensazioni, di momenti. Quindi poi, quando si interrompe, cambiano tante dinamiche. Certo, da un lato è normale che dispiaccia, ma dall’altra parte credo che la scelta dell’arbitro sia stata giusta perché nel momento che non si vedeva più da porta a porta, era giusto comunque sospenderla, perché con quella nebbia si vedeva veramente poco, e si rischiava che non diventasse più calcio ma diventasse un’altra cosa. Quindi, al di là dei risultati ci sta; non mi è mai successo di dover preparare la parità per mezz’ora, però voglio pensarla come se fosse la fine del primo tempo . Quindi ora concentriamoci sul secondo tempo che sarà, per me, una battaglia”.
Come sarà pertanto il fatto di dover affrontare gli ultimi 30 minuti, fatto che, come ha detto, non Le era mai capitato in carriera?
“Credo che l’importante sia che ogni giocatore faccia il suo percorso, la sua preparazione per questa partita. Ho visto negli occhi dei ragazzi, a fine partita, la voglia di portare a casa, di finire questo piccolo capolavoro che stavo facendo contro una squadra fortissima, e per fare questo domani ci dovremo presentare con la stessa testa, la stessa attenzione, e pure con la stessa umiltà che abbiamo avuto, in certi frangenti, di saper difendere tutti insieme, di saper soffrire, senza subire nulla. questa, a mio parere, è stata una delle cose più belle che una squadra come la nostra, che è votata all’attacco, infatti abbiamo avuto tante occasioni. Bisognerà quindi essere preparati sì dal punto di vista fisico, ma sarà l’aspetto psicologico a fare la differenza”.
E’ stato un Venezia, nei primi 60 minuti, attento ed efficace davanti, vuole dire?
“Sì, abbiamo fatto bene le due fasi; ci stava, ripeto, per il tipo di avversario, lasciargli un po’ di possesso palla, anche se l’idea era quella di renderlo il più sterile possibile. E’ andata bene, ma adesso c’è un’altra partita e non è detto che adotteremo la stessa strategia, anzi: in mezz’ora potremo provare qualcosa di diverso”.