“La Federazione ringrazia sentitamente Pinarello che anche in quest’occasione è stato più di un semplice partner istituzionale, la Polizia rumena per aver agito con tempestività e quella francese che ha arrestato i 2 esecutori materiali del furto.
Un messaggio social che aiuta a risolvere un caso. Oltre al grande lavoro della Polizia rumena e francese infatti per la risoluzione del caso che riguarda le biciclette della nazionale pista rubate a Roubaix e ritrovate a Vracea, un ruolo importante nel rinvenimento della refurtiva l’ha avuto l’azienda Pinarello. Un annuncio web, quello fatto dall’azienda trevigiana che ha raggiunto 1.800.000 persone, sui vari profili social, ed è stato condiviso decine di migliaia di volte dai follower, e dai media tradizionali, contribuendo così alla creazione di una rete informativa internazionale che ha visto la costante mediazione dei referenti aziendali veneti. La Federazione Ciclistica Italiana ha ringraziato l’azienda Pinarello per aver contribuito al recupero, dopo solo una settimana, delle biciclette trafugate durante i campionati del mondo di ciclismo su pista a Roubaix. “Devo congratularmi con il mio responsabile marketing Federico Sbrissa – racconta Fausto Pinarello -, per aver inserito un appello sui nostri canali sociali e rivolti a tutti gli appassionati di ciclismo che gravitano attorno al nostro marchio e a tutto il movimento della bicicletta. Un appello per avere notizie delle biciclette e mandarci una segnalazione alla mail aziendale. Abbiamo lavorato in silenzio in collaborazione con i canali istituzionali proprio perché in Romania abbiamo molti tifosi del nostro marchio e quando sono state proposte in vendita in alcuni negozi le nostre biciclette alcuni di questi tifosi si sono messi in contatto con noi. Insomma, un passaparola che ci ha portato grande fortuna”.
Le biciclette sono rientrate al Velodromo di Montichiari soltanto qualche giorno fa, direttamente dalla Romania, riportate in Italia dai meccanici della Federazione Ciclistica Italiana a bordo di tre furgoni : “Tutte le bici sono rientrate, erano ventidue in totale quelle rubate a Lille e di queste dodici Pinarello utilizzate dal quartetto per vincere le Olimpiadi e il Mondiale – chiosa l’imprenditore trevigiano -. I meccanici le hanno controllate e ci sono solamente due ruote da pista lesionate. Il resto è tutto in perfetto ordine. Anche perché, se non le avessimo recuperate i corridori non avrebbero avuto materialmente biciclette ne per allenarsi ne per correre. Ovviamente parliamo di bici da pista non da strada. E ci sarebbero voluti almeno sei mesi per costruirne di nuove”.