Esposti in piazza i ritratti dei volti delle donne che sono state uccise. Nomi e storie al femminile, diversissime fra loro per età, esperienze, passioni, eppure accumunate dal medesimo tragico epilogo

 

All’indomani del tragico epilogo che ha visto una giovane ragazza veneta, Giulia Cecchettin, trovare la morte per mano del suo ex fidanzato, anche la comunità roncadese, attonita e sgomenta per quanto accaduto, ha sentito il bisogno di stringersi attorno al dramma delle famiglie coinvolte. È per questo sentire condiviso che il Comune di Roncade ha voluto lanciare un segnale forte in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che assume oggi un significato ancor più importante.

Nella piazza del Municipio è stata per questo allestita, in collaborazione con i dipendenti del Comune, i consiglieri comunali ed i volontari della Pro Loco di Roncade, una installazione in ricordo delle 101 vittime di femminicidio registrate in Italia da inizio anno. Si tratta dei ritratti dei volti delle donne che sono state uccise troppo spesso per mano di coloro che conoscevano bene e che dicevano di amarle. Nomi e storie al femminile, diversissime fra loro per età, esperienze, passioni, eppure accumunate dal medesimo tragico epilogo: uccise perché donne.

Inoltre, nell’occasione è stata posizionata anche una cassetta delle lettere dove i passanti potranno lasciare in assoluta libertà un messaggio. Il frutto dei pensieri scritti sarà poi raccolto e fungerà da punto di partenza per la promozione di un evento pubblico di riflessione sui temi della violenza sulle donne e delle libertà negate. L’allestimento vuole dunque essere un segnale per tutta la Città, un invito a soffermarsi, riflettere e farsi esempio affinché fatti come questi non accadano più.

«Quanto accaduto ci interroga non solo sulla tragedia individuale, ma anche sul piano collettivo rispetto alla diffusione della violenza di genere, allo stato delle relazioni oggi e al sentire dei più giovani – sottolineano il sindaco Pieranna Zottarelli e l’assessore comunale Viviane Moro – Lanciare un segnale forte serve per superare l’indifferenza, ma è necessario investire con costanza affinché si diffonda una cultura di conoscenza e di rispetto reciproco delle libertà dell’altro verso una parità effettiva».