Un polo scolastico a Lancenigo più green a partire dalla sistemazione dei giardini esterni. E poi lifting e riammodernamento degli edifici e delle aule, fino all’installazione di distributori di merendine e bevande senza involucri di plastica. I ragazzi del gruppo GreenPlanck pensano e progettano, e trovano un alleato naturale nella Provincia di Treviso, l’Ente che si occupa direttamente delle Scuole Secondarie di Secondo Livello. La sinergia è stata confermata con un incontro al Sant’Artemio tra il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, e una rappresentanza degli studenti dell’Istituto Max Planck accompagnati dalla dirigente Emanuela Pol e dal professor Rocco Monteduro. Gli studenti hanno esposto il loro progetto finalizzato ad avviare un percorso virtuoso per migliorare la scuola in termini di sostenibilità ambientale e fruibilità degli spazi sull’onda dei processi di cambiamento in atto nel mondo. Tutto è stato messo nero su bianco in un documento programmatico biennale consegnato nelle mani del presidente Marcon, un programma che però non è solo di parole ma anche di fatti. La collaborazione tra studenti e Provincia è già in atto e ha già dato entusiasmanti risultati nel restauro del giardino dell’ala nord del Max Planck.

“Non posso che apprezzare l’iniziativa degli studenti del Planck – ha detto Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – soprattutto perché nasce proprio da giovani adolescenti in un momento storico non facile, specie per loro. Questo progetto può essere assimilato ai tanti progetti “Provincia + te” con i quali sono stati possibili diverse attività di riqualificazione ambientale, in sinergia con gli interventi di edilizia scolastica che tanto hanno impegnato la Provincia i suoi uffici. Crediamo nella scuola, non a caso abbiamo messo a bilancio oltre 70 milioni di euro per l’Edilizia Scolastica da qui al 2023, poche Province hanno investito così tanto in Italia. Iniziative come questa dimostrano che i nostri ragazzi e le nostre ragazze sono pronti a prendersi il futuro e a migliorare il nostro territorio partendo proprio dalla scuola”.

Un’area di circa 500 metri quadrati fino a ieri occupata da rifiuti edili ed erbacce è stata trasformata in giardino per fare lezione o per incontrarsi nei momenti liberi, una vera e propria aula all’aperto come dettano le regole anti-Covid. Il lavoro è stato ideato e portato avanti dai ragazzi ma non sarebbe stato possibile senza l’apporto dei mezzi e dei tecnici della Provincia. 

Sull’onda di questo risultato gli studenti hanno voluto stringere un patto con la Provincia, impegnandosi in prima persona come hanno fatto nei mesi scorsi, durante i quali hanno lavorato a estirpare erbacce e a pulire il muro di cinta lavorando nei pomeriggi e aggiungendo ore scolastiche extra. 

“L’aver lavorato anche in piena pandemia con tutte le difficoltà e le restrizioni – spiega la dirigente Emanuela Polha motivato ancora di più i giovani che sembrano aver colto dietro all’emergenza sanitaria la possibilità di offrire un piccolo ma significativo contributo al processo di ricostruzione della nostra società, scossa e provata dai lutti, dalle restrizioni e dal ristagno dell’economica”. Gli stessi studenti, parlando con il presidente, hanno sottolineato che questo è solo il punto di partenza per lo sviluppo di ulteriori idee. Il gruppo GeenPlanck è un torrente in piena e il suo entusiasmo è contagioso. L’istituto Planck li appoggia: “Il gruppo rientra nel progetto “Innovazione” – precisa il prof. Montedurodall’anno scorso è inserito nel Ptof e costituisce l’unico gruppo di lavoro misto docenti-studenti”.,