Era il 2001 quando il D.L n. 228 concedeva la possibilità agli imprenditori agricoli di esercitare, oltre all’attività produttiva principale, anche delle attività connesse, tra queste, il servizio di fattoria didattica. La Regione Veneto in questo è stata lungimirante e per prima in Italia ha costituito nel 2004 un vero e proprio albo delle aziende agricole che offrono a cittadini, famiglie e scolaresche il servizio didattico in fattoria. Attualmente nel Veneziano sono circa una quarantina iscritte all’Albo e a livello regionale quasi quattrocento. “L’insegnamento come a scuola non è per tutti, è una vera missione – afferma il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla – e c’è chi tra le nostre aziende ha una capacità straordinaria di comunicare e raccontare ai più piccoli in cosa consista il lavoro dell’agricoltore”. Tiziana Favaretto titolare dell’agriturismo Ai Laghetti di Meolo ne offre la più concreta testimonianza, dal 2003 inizia a frequentare corsi di formazione per poi essere tra le prime ad approdare nell’albo della Regione Veneto. “ Sin dall’inizio, ho sentito questa propensione ad interfacciarmi con i più piccoli, venivo ripagata dallo stupore dei bambini di città che amavano raccogliere le verdure direttamente dalla pianta in orto, o camminare tra le spighe di grano, entusiasti di mettere le mani in pasta e fare il loro panino, dopo aver capito il procedimento” Spiega Tiziana Favaretto che grazie alla sua professionalità e passione rappresenta le aziende di Coldiretti al tavolo regionale delle Fattorie Didattiche, che continua “Raccontare la campagna è stato per me, non solo una reale opportunità per diversificare l’attività aziendale, ma trovare una nuova dimensione che mi ha sempre enormemente gratificata dall’apprezzamento di genitori e insegnanti che a distanza di vent’anni continuano a portare le scolaresche nella mia fattoria”. Far apprezzare il lavoro dell’agricoltore significa anche imparare la stagionalità delle produzioni, rispettare i ritmi della natura, conoscere gli alberi e i loro frutti, amare gli animali e non temerli, sapendo che l’uovo non nasce al supermercato dentro una confezione di cartone. “L’imparare facendo è una tecnica che ci consente di avvicinare i più piccoli alla campagna, dandone un volto diverso, prezioso, a volte più di tutti ne abbiamo bisogno noi agricoltori di prendere consapevolezza di quanto valore ci sia in tutto ciò che ci circonda, non solo in termini ambientali ma anche di tradizioni e cultura che si tramanda da generazioni” conclude Tiziana Favaretto che oggi parte con l’attività di centro estivo.
L’offerta nello specifico comprende l’opportunità di fare settimane verdi e campus in un contesto di sicurezza, dettato dai protocolli approvati, dove gli operatori didattici non trascurano nessun dettaglio. “L’emergenza sanitaria ha stravolto abitudini e valori – commenta Raffaella Veronese responsabile di Donne Impresa Venezia – per ritrovare un equilibrio l’agricoltura diventa la materia giusta perché condensa civica, scienza, cultura, storia, geografia e ginnastica”.