La sede del Museo Ca' Pesaro

Riapre il Museo Ca’ Pesaro, galleria internazionale d’arte moderna. Riapre, dopo la lunga chiusura per i danni causati dall’acqua alta, con la mostra su Moggioli, che avrebbe dovuto essere inaugurata due giorni dopo quelle tragiche ore dell’Acqua Granda. Nella notte fra il 12 e il 13 novembre 2019 una marea eccezionale sommergeva Venezia, travolgendo la vita dei suoi abitanti e sconvolgendo lo sguardo del mondo. Ca’ Pesaro fra tutti i Musei Civici veneziani è quello che ha pagato il prezzo più alto. L’acqua, che ha invaso il suo pianterreno, ha obbligato il palazzo alla chiusura. E quando si era trovata la forza per risollevarsi è arrivata la pandemia, il virus ha interrotto la ripresa della città e anche i lavori di ripristino.

Oggi la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro vive una nuova ripartenza e riapre le porte ai suoi visitatori. Due giorni dopo l’acqua granda nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro si sarebbe dovuta inaugurare la mostra di Umberto Moggioli. Anche da qui riparte la nuova stagione, da quella promessa interrotta oggi mantenuta.

Le modalità della ripartenza sono state illustrate da Mariacristina Gribaudi e Gabriella Belli, rispettivamente presidente e direttrice della Fondazione dei Musei Civici di Venezia, nel corso di un incontro a Ca’ Pesaro, alla presenza di autorità civili e militari.

“Oggi viviamo una nuova ripartenza, con orgoglio Ca’ Pesaro riapre le porte ai suoi visitatori e lo fa conservando anche la memoria di tutto questo – è stato spiegato  – Due giorni dopo l’acqua granda nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro si sarebbe dovuta inaugurare la mostra di Umberto Moggioli, omaggio al maestro del Novecento e ai suoi dipinti densi di luce impressionista, testimonianza di quanta cultura internazionale filtrasse nei primi anni del secolo tra la città lagunare e le sue isole. Da qui riparte la nuova stagione, da quella promessa interrotta, per riaffermare storia e identità di un luogo fra i più rappresentativi della storia dell’arte moderna a Venezia”.

La mostra dedicata a Umberto Moggioli – è stato spiegato – propone la sua attività di paesaggista immerso nella Venezia lagunare di isole e barene, nei quattro anni del suo soggiorno buranello. L’itinerario espositivo include una selezione di venti opere solitamente non visibili al pubblico, dipinti a olio, disegni e acqueforti provenienti da collezioni sia pubbliche che private, in gran parte transitate nelle sale di Ca’ Pesaro nelle mostre del 1912 e 1913 e in quelle postume del 1919 e 1925. Nel corso della conferenza non è mancato il ringraziamento al Comune di Venezia, istituzioni e privati che in questi mesi hanno contribuito affinché Ca’ Pesaro potesse riaprire al pubblico in tempi brevi.

Durante il periodo di chiusura sono state messe in sicurezza le collezioni e le pareti della Galleria hanno visto tornare le sue opere. “Nella collezione permanente – è stato spiegato in conferenza – è quindi ora conservata la traccia di questi mesi difficili, incerti e dolorosi, fino alla sala 15 (omaggio all’arte povera) dedicata a Germano Celant, scomparso di recente proprio a causa del coronavirus. Conoscere la storia visiva ed emotiva delle vicende umane è necessario per capire e per guardare di nuovo avanti, perciò al lavoro oggi storicizzato degli artisti sono state affiancate le immagini fotografiche dell’attualità, della cronaca di questi mesi, di quello che Venezia, l’Italia e il mondo intero hanno vissuto”.

Il Museo sarà aperto dal venerdì alla domenica dalle ore 11 alle 17. Per maggiori informazioni consultare il sito Internet: https://capesaro.visitmuve.it/