La vendemmia 2020 in un'azienda vitivinicola di Ceggia
La vendemmia 2020 in un'azienda vitivinicola di Ceggia

Vendemmia e raccolta di frutta e verdura nei campi hanno dato lavoro  a 22.225 stagionali nel terzo trimestre 2020. Sono i dati di Coldiretti Veneto che rileva un incremento di quasi 1.500 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, valore che purtroppo è in leggera controtendenza sul veneziano con circa 100 occupati in meno al 2019. “ Nel veneziano, in particolare negli orti del Cavallino dove solitamente c’è necessità di manodopera stagionale, abbiamo pagato lo scotto della netta diminuzione del turismo con una conseguente diminuzione della richiesta di prodotto nei caneli horeca” afferma Andrea Colla,  presidente di Coldiretti Venezia.

La novità nelle altre province del Veneto riguarda la forte incidenza della nazionalità italiana impiegata nei campi, fenomeno legato alla vicenda della pandemia che ha di fatto bloccato ingressi dall’estero offrendo possibilità professionali alla manodopera locale. L’indagine è stata presentata durante il live event su Rendiconto Sociale dell’Inps Veneto organizzato per commentare la crisi economica conseguente l’epidemia di Covid-19.

Da luglio fino a settembre la campagna ha garantito occupazione ad operai specializzati, meccanici e collaboratori che si sono presi cura degli animali nelle stalle, ma soprattutto dipendenti a tempo determinato che hanno assicurato la produzione delle tipicità regionali vanto del Made in Italy nel mondo. E’ il caso del Prosecco e dell’Amarone ad esempio – commenta Coldiretti Veneto – infatti il picco di assunzioni si registra nel trevigiano e nel veronese dove i contratti sono stati 13.140 regolarmente registrati.

A tal proposito Coldiretti Veneto condanna i gravi episodi di sfruttamento di manodopera in campagna, portati alla luce dalle indagini delle forze dell’ordine tra le province di Vicenza e Verona e ribadisce che  non c’è posto per chi si pone fuori dalle regole e dalla legge, oltre che dal rispetto per i lavoratori e il lavoro. Coldiretti ricorda inoltre che proprio in Veneto è stato siglato un protocollo della legalità tra Regione e parti sociali. Si tratta di uno strumento che prevede controlli e promuove la cultura della trasparenza e della legalità.

I controlli delle autorità, con i casi venuti alla luce in queste ore, – continua Coldiretti – evidenziano ancora sacche oscure dove il malaffare si insinua. Nonostante il grande impegno di contrasto i furbetti continuano ad agire contro la dignità umana. Ricordando la qualità e lo stile di vita ispirato al Made in Italy Coldiretti sottolinea l’impegno nella  costituzione dell’Osservatorio contro la criminalità nell’agroalimentare presieduto dall’ex Procuratore Giancarlo Caselli, avvenuta nel 2014. In tal senso Coldiretti Veneto rispedisce al mittente le accuse rivolte al mondo agricolo: “Marcio è chi approfitta del bisogno dei lavoratori e delle imprese, non le imprese agricole che – lo dimostrano i numeri – assumono regolarmente i lavoratori e garantiscono cibo sicuro e di qualità alle famiglie venete e italiane”.