Filippo Antonelli, DS del Venezia FC - foto Notizieplus
Filippo Antonelli, DS del Venezia FC - foto Notizieplus

Filippo Antonelli direttore sportivo del Venezia FC, è intervenuto oggi in conferenza stampa a Ca’ Venezia.
Il ds lagunare ha affrontato innanzitutto la questione Johnsen.
“La cessione di Dennis Johnsen non rientrava sicuramente nei piani della soceità. Questa cosa è sicuramente figlia della strategia portata avanti dallo stesso Johnsen,  dalla Cremonese e i suoi agenti, che l’ hanno portato ad allontanarsi dal nostro progetto Noi abbiamo fatto anche un tentativo di rinnovo al calciatore, ma ormai diciamo la frittata era fatta; avremmo altrimenti costretto un ragazzo con il Dio denaro e non con la volontà a far parte di questo gruppo. Non è tanto la perdita di questo ragazzo che, ricordiamolo, ha fatto grandi cose in questi mesi, ma era il fatto del blocco, nei confronti della società, a operare sul mercato, problema che avevo fatto presente al mister. Dennis ormai è andato via e dobbiamo pensare alla prossima partita. So di avere un grande allenatore. Ricordo l’anno scorso, quando abbiamo stravolto il mercato, avevamo una situazione con molte paure e proprie certezze, con il cambiamento, dopo l’arrivo di Vanoli, che non si era ancora visto. Eravamo sprofondati nuovamente al penultimo posto, poco prima di andare a giocare a Benevento, proprio la prima partita dopo il mercato. Quindi adesso abbiamo sicuramente una grande certezza che è appunto questo questo allenatore, che capisco che si è arrabbiato, capisco che ci possa essere qualcosa sempre che non quadra, però io ho il dovere di fare il bene per questa società ed è quello che ho sempre fatto e quello che farò; chiaramente gli starò vicino. A me interessa che lui porti avanti questi ragazzi, che sia concentrato sul campo. Il programma di ristrutturazione iniziale, che era stato dichiarato, va avanti; ci sono situazioni che comunque, purtroppo arrivano dal passato e voi lo sapete benissimo. Comunque lui, Dennis, era uno dei pochi giocatori che erano qua da quattro anni, gli erano già stati fatti due rinnovi, dove gli agenti lavoravano sicuramente per andare in scadenza di contratto. Sono già successe situazioni simili, da cui il Presidente e i soci sono rimasti scottati, vedi il caso Maleh. Purtroppo sono situazioni che vanno aggiustate. Johnsen non ha voluto rischiare o restare fino alla fine, d’altro canto noi non gli abbiamo certo pressione per andare via. Quando si fanno certe scelte è perché c’è una volontà del giocatore.  Ma se penso a tutti i soldi che sono stati investiti su di lui, non penso sia giusto, per il Venezia e neppure per i tifosi. Conosco il mister,  so che continuerà, lui è la nostra certezza da questo punto di vista. E penso che tra persone che vogliono la stessa cosa, quindi un Venezia vincente, andremo ancora avanti insieme”.
Vanoli, oltre a dire che non si possono assecondare i capricci di un giocatore, dice che senza  il mercato bloccato sarebbe stata un’altra situazione, anche perché così il Venezia è andato a rinforzare una diretta concorrente. Solo “capricci” dunque?
“Se penso all’anno scorso, quando abbiamo ceduto i giocatori più rappresentativi, come Crnigoj, Haps, Ceccaroni, Cuisance, giocatori importanti e al loro posto abbiamo preso dei ragazzini, pur “affamati”, questa è la verità, a me viene da pensare che Johnsen, nelle sue prestazioni altalenanti, la cosa fosse dovuta alla non convinzione di voler restare in questo progetto. Lui anzi voleva andare andar via anche l’anno scorso. Poteva essere una cessione fatta a giugno, la si poteva gestire diversamente. Ma così è stato. Sono sicuro che la risolveremo. Però sappiate che non si è trattato solo di un capriccio del giocatore,  qui è in ballo una serie di circostanze figlie del passato; i procuratori hanno lavorato per il bene del ragazzo e non per il bene del Venezia. In questo momento il loro interesse era più Cremonese, non era Venezia. Se vogliamo capire l’ambizione, io non vado alla Cremonese ma vado in Serie A. Dennis ha messo davanti l’aspetto economico, che è ben diverso dal  capriccio. E la società, di fronte all ‘aspetto economico, ha fatto le sue valutazioni. Comunque sono sicuro che abbiamo una squadra altrettanto competitiva. E le altre squadre? Hanno fatto movimenti di mercato, ma sapete benissimo che se i movimenti di mercato sono giusti o sbagliati lo si saprà a giugno o a luglio. Lo stesso è capitato con noi l’anno scorso. A luglio io ricordo che il vero sacrificio fu fatto senza paracadute, era di mantenere una squadra con questi costi. Adesso ricordiamoci che siamo secondi in classifica e che ci andiamo a giocare il big match a Parma. Questo è il mio pensiero”.
La società ha anche affermato di rincorrere la sostenibilità economica.
“Queste scelte, di essere appunto sostenibili e di ripianare i conti, le si fanno per evitare gli errori del passato, e per avere un futuro migliore. Questa società è appetibile da tutti, infatti io ho avuto chiamate fino all’ultimo secondo per venire qua. Una cosa è certa, pertanto: non ci saranno mai problemi a portare giocatori qui. E ora, dai ragazzi che non sono usciti, io mi aspetto qualcosina in più sicuramente specialmente da Cheryshev che a differenza per esempio di Ullmann ha avuto molte più chances di giocare. Per il resto abbiamo messo a posto l’indice di liquidità, ad esempio cedendo Zabala, mandando in prestito Pecile”.
Per quanto riguarda il ban dal mercato, il giocatore in questione è Cuisance del Bayern. E’ vero che siete bloccati per altre due sessioni?
“No, è sufficiente formalizzare un accordo col Bayern, gli adempimenti in tal senso sono anche alla fine dell’iscrizione nei campionati”. 
Quanto invece a Svoboda e Bjarkason?
“Siamo ai dettagli. Svoboda è in scadenza, Bjarkason ha un’opzione. Abbiamo offerto il rinnovo dei contratti e siamo fiduciosi. Ma anche qui alzo le mani, perché ci vuole la volontà. Loro sono due ragazzi che comunque vogliono bene al Venezia. Sono giocatori importanti, per noi, sui quali crediamo, ma se hanno qualcosa in contrario, basta dirlo. Anche perché, ripeto, ci sono tantissimi giocatori che vorrebbero venire qui. Tornando a Johnsen, è arrivato in scadenza di contratto, e quando si verificano queste situazioni, bisogna chiedersi il perché. Probabilmente i procuratori hanno questo modo di gestire le cose. Per il resto: devo solo ringraziare il Bayern Monaco, rispetto al passato abbiamo ripreso contatti, è una società con un vivaio e un’Under 23 importanti, con me hanno dimostrato tantissima disponibilità, spero di poter quindi collaborare con loro. Mancava l’ultima rata del pagamento nella questione Cuisance, una questione di tempi e non certo di volontà. Nelle ultime tre sessioni di mercato, prima del mio arrivo, credo che questa società abbia speso circa 25 milioni in cartellini, più gli ingaggi. L’anno scorso abbiamo anche venduto Wisniewski, abbiamo preso Ellertsson, abbiamo abbassato il monte ingaggi e preso molti giovani calciatori in prestito, quest’estate abbiamo preso Sverko pagandolo il giusto, abbiamo preso anche Lella. E abbiamo rinnovato il contratto di Pohjanpalo. I ragazzi, insomma, devono capire che siamo uniti, e che nelle buone famiglie si discute anche. A volte si litiga, ma siamo una famiglia e andiamo avanti”.