Il Veneto resta tax free e non è assolutamente una carrozza al traino di altre locomotive”. Lo ha ribadito il vicepresidente e assessore al bilancio Gianluca Forcolin, intervenendo al termine del dibattito in consiglio regionale sull’adozione della nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2018-2020, in risposta ad alcune affermazioni del consigliere di opposizione Piero Ruzzante in merito alla crescita economica del Veneto rispetto al sistema Paese.

Il vicepresidente ha sottolineato la scelta di non introdurre nuove tasse a carico dei veneti, che significa lasciare nelle tasche dei cittadini e nel circuito economico oltre 1150 milioni di euro. “E questi vanno a vantaggio di tutti – ha aggiunto – non solo di un ipotetico 1% della popolazione, come sostenuto da Ruzzante”. Forcolin ha evidenziato infatti che questo importo è la somma che deriverebbe dall’aumento di tutte le imposte (IRPEF, IRAP, accise, ecc.) che la Regione avrebbe potuto richiedere.

Non aver aumentato le tasse – ha detto Forcolin – va a vantaggio di tutti, perché la tassazione imposta dallo Stato va a colpire tutte le fasce di reddito. Ciascuno di noi paga la sua parte, ma noi non abbiamo voluto appesantire l’imposizione fiscale, lasciando 1153 milioni ai veneti”.

“Anche l’affermazione che il Veneto sia al traino non trova riscontro nei dati oggettivi – ha concluso Forcolin –  e a dimostrarlo bastano quelli relativi alla disoccupazione che è la metà di quella registrata a livello nazionale. I numeri sono numeri”.