All’incirca un mese fa, vi avevamo preannunciato quel che ora è finalmente diventato ufficiale: l’ampliamento della Guinness Pro 12, ex Celtic League, a Pro 14, mediante l’ingresso nella lega di due franchigie sudafricane, i Southern Kings di Port Elizabeth e i Free State Cheetahs di Bloemfontein (allenati da Franco Smith, ex mediano d’apertura prima e coach poi degli stessi Leoni).

Fin qui niente di nuovo; ma proprio mentre la Benetton Treviso si trova a Calalzo per una settimana di ritiro pre-campionato in alta quota, dalle gole profonde della federazione presieduta da Martin Anayi giungono voci di piani internazionali per un ulteriore ampliamento della Guinness. Si parla di sondaggi in USA, Canada, Germania, Georgia, Spagna, a causa di nuovi imprenditori del mondo dello sport che vorrebbero saltare sul carrozzone del rugby celtico, nonché di club eccellenti oramai stufi di limitarsi al proprio minoritario campionato nazionale (proprio come Benetton Treviso e Zebre Parma oramai alcuni anni or sono).

[huge_it_slider id=”2″]

In buona sostanza quindi, la neonata Guinness Pro a 14 squadre potrebbe presto diventare Pro 18 o addirittura Pro 20. Nel frattempo, però, è da vedere l’impatto delle trasferte sudafricane per i club europei: dal lato economico-finanziario si parla di bonus fino ai 500.000 euro a club per sostenerne il costo in modo indolore; dal lato fisico, invece, le varie squadre prevedono di effettuare il pur lunghissimo viaggio verso l’aeroporto di Johannesburg durante la notte, per affaticare i giocatori il meno possibile. Il “vantaggio” è che, salendo e scendendo lungo lo stesso meridiano e muovendosi quindi lungo il medesimo fuso orario, il problema-jetlag non scombussolerà gli atleti.

Un ostacolo che invece si presenterà il giorno che la ex Celtic League dovesse aprirsi anche a squadre oltreoceaniche….