Paolo Zanetti - foto Andrea Pattaro @Vision
Paolo Zanetti - foto Andrea Pattaro @Vision

Queste le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, alla vigilia del match in casa dell’Atalanta.
Innanzitutto mister: chi non sarà della partita domani?
“Sicuramente Vacca, che ha un infiammazione al tallone, ma andremo a recuperarlo per la prossima partita. Poi Sigurdsson che ha accusato una distorsione al ginocchio, e non ci sarà nemmeno Maenpaa. Contro l’Inter, nonostante abbiamo perso , abbiamo disputato una gara molto dispendiosa, quindi non escludo qualche faccia fresca, qualche cambio, per far rifiatare i giocatori”.
L’Atalanta ha totalizzato ben 17 punti nelle ultime 7 partite.
“E’ giusto dare merito alla l’Atalanta e a Gasperini, ma non tanto per quello che sta facendo ultimamente, bensì per il percorso incredibile che ha fatto: l’ho seguita fin dall’inizio dove, a parte qualche difficoltà all’inizio, poi, con delle scelte incredibili, ha iniziato appunto la sua incredibile avventura. L’Atalanta è diventata una grande squadra, una squadra che si gioca lo scudetto, una compagine che ogni anno è stata migliorata, che gioca a memoria e che ha una intensità di gioco che in Italia non ha eguali, oltre ad un’offensività incredibile. E’ una squadra che ha tantissimi meriti, anche grazie alla società, che ha messo a disposizione il materiale di grandissimo livello e credo anche perfetto per le per le sue idee, nonché per il suo allenatore, che ovviamente è un punto di riferimento, penso non solo per me va per tutti gli allenatori. A me, personalmente, figura tra i primi due di quelli che in assoluto ammiro di più; anche se giochiamo in modi diversi, devo ammettere però che veder giocare l’Atalanta, analizzarla è un piacere, è un divertimento. Io, quando guardo l’Atalanta, ripeto, mi diverto quindi penso questo: è una di quelle partite nelle quali noi dovremo tirar fuori tutto il cuore che abbiamo, tutta l’organizzazione, la coesione e la mentalità che abbiamo, per affrontare una squadra che, in questo momento, va come un treno. Quindi abbiamo sicuramente davanti un’altra esperienza, perché per noi questi tipi di partite sono delle esperienze. Come in quella contro l’Inter, dalla quale, al di là del risultato finale, devo dire una cosa che non ho detto alla fine della partita, per quanto riguarda l’aspetto dell’arbitro: c’era un rigore su fallo nettissimo su Crnigoj a metà campo. Ormai è finita così. Certo, da Bergamo vorrei portare a casa dei punti, ma dovremo comunque portare qualcosa sotto l’aspetto dell’esperienza”.
Lei dice di dover affrontare una squadra per volta, ma non c’è neanche il tempo di pensare, con gare così ravvicinate.
“Considerando il divario che oggi c’è, non si può negare va detto che queste sono partite che dobbiamo affrontare, prima o poi: queste squadre vanno affrontare, e anche gli altri dovranno affrontarle. Quindi è normale che, metterle così vicine, forse è meglio, nel senso che ci togliamo subito il dente. Ne abbiamo tante in pochi giorni, appunto, poi, per una settimana, per qualche giorno, ritorniamo un po’ a quella che è la nostra dimensione. E sicuramente devo anche attingere alle risorse del gruppo, perché non possiamo pensare di “tirare il collo” a tutti i giocatori, per arrivare sgonfi a sabato, perché comunque queste sono gare che ti impongono di affrontare una fase difensiva di massima attenzione al dettaglio, ma anche a livello fisico sarà dispendiosa; quindi è normale che oggi stiamo contando chi sta meglio, pertanto, probabilmente, sarà anche l’occasione, per qualche qualche ragazzo, di mettersi in mostra. Ma soprattutto, per dimostrare che comunque tutti quanti stanno lavorando con la stessa mentalità, con la stessa idea, aldilà della battaglia che andremo ad affrontare”.
L’Atalanta è una squadra che accetta molto l’uno contro uno in varie zone del campo; per non parlare di un giocatore, là davanti, come Zapata, il quale oltre ad essere fisicamente forte, lo è anche a livello di agilità e tecnica.
“Chiaramente c’è un motivo per il quale la mettono sotto questo aspetto: è perché sfruttano la forza della squadra piuttosto che l’apporto del singolo nella zona del campo, quindi devi vincere i duelli sia difensivi che offensivi, perché se vinci quelli offensivi qualcosa vai a creare, se riesci a reggere quelli difensivi, reggi l’urto. Noi lavoriamo in maniera diversa, ma non perché mi piaccia, bensì perché, se lavoro sui duelli a tutto campo, sono più i punti che perdo che quelli che faccio. Quindi cerco di sfruttare più la forza della squadra che quella del singolo. Dobbiamo essere bravi a entrare nell’ottica di una gara come quella contro il Torino, anche se con una qualità generali indubbiamente diverse”.
Se vogliamo proprio trovare un punto debole nell’Atalanta: in questa fase ha subito diversi goal. C’è qualcosa che voi potete fare per acuire questa difficoltà?
“Intanto, come detto, cambieremo qualche faccia in campo, nel senso che metteremo qualcosa di fresco, soprattutto là davanti. Noi infatti cerchiamo di mettere in campo quelle che sono le nostre caratteristiche, che sono varie, cercando di avere fisicità e velocità.  Poi è ovvio che il primo duello sarà imposto dall’avversario, e andare sugli spazi, in maniera diretta, è difficile perché loro sono veloci e quindi sono prevedibili. Dal canto nostro noi dovremo essere bravi e cinici, perché non avremo tante occasioni, ma dovremo sicuramente essere bravi a colpire il prima possibile, perché il punto non è come difendono, ma come attaccano, con 7-8 giocatori, spesso un goal più degli altri lo fanno e anche più di uno. D’altronde la mentalità di mister Gasperini li ha portati a diventare la grande squadra che sono, che figura tra le big del campionato”.
Loro poi hanno dei terzini che sono anche ali: ciò detto, sarà importante coprire le fasce anche con i centrocampisti?
“Questo è chiaro; poi ci sono tanti modi per coprire l’ampiezza, senza andare a stravolgere i sistemi. Loro non sanno lavorare solo in ampiezza, ma anche a giocare dentro al campo; inoltre, con i terzi vengono creati superiorità, ti entrano dentro, hanno giocatori del calibro di Ilicic, Pessina, Malinovsky, che sanno giocare dentro e, come detto prima, uno come Zapata il quale sa attaccare la profondità, poi hanno i quinti che puntano l’uomo. Insomma, è una squadra completa. Per affrontarli, c’è quasi da scegliere quale sarà il male minore. Il loro tecnico, quindi, ha tutte le armi a disposizione per il tipo di partita richiesto, ed è proprio questo il problema di giocare contro squadre del genere”.