“Nel tentativo di rilanciare una polemica e relativi sospetti che non stanno né in cielo né in terra, il consigliere Zanoni rilancia solo falsità in maniera incoerente. Zanoni ha dichiarato che Zaia avrebbe autorizzato il disboscamento di alcune aree in comune di Cison e di Miane. Ciò è totalmente falso perché ne’ Zaia ne’ la giunta regionale autorizzano i disboscamenti. Se vuole avere un minimo di credibilità esibisca un documento in cui ci sia la firma di Zaia o di un membro di giunta che autorizza l’esbosco. Oppure un atto di giunta”.

Così, l’Assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, replica alle nuove accuse lanciate dal Consigliere regionale del PD su un disboscamento in area Unesco Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene.

“Siccome tale documento non esiste – aggiunge Bottacin – Zanoni ha dimostrato ancora una volta la sua credibilità zero. È grave che un amministratore regionale non sappia che la giunta non autorizza esboschi. Per cui, o non sa, e quindi s’informi, oppure sa, e quindi è in malafede.  Tra i vari enti che autorizzano questi interventi – dice Bottacin – vi sono anche gli uffici dei servizi forestali regionali, non quindi organismi politici. Tali uffici, insieme a Comune, Soprintendenza e altri competenti, valutano tecnicamente gli interventi in base alle leggi vigenti. E la legge regionale veneta sulle foreste è molto più restrittiva di quella nazionale fatta dal Governo Gentiloni, compagno di partito di Zanoni”.

“Per cui – incalza Bottacin- se Zanoni ritiene che la nostra legge sia troppo poco restrittiva, cosa dovrebbe dire e fare rispetto a quella approvata dal suo partito a Roma? Si dimetta quindi dal PD se vuole dimostrare un minimo di coerenza. Non tanta, solo un po’”.

“Zanoni – aggiunge Bottacin – scrive che la Soprintendenza non ha dato parere favorevole perché ha lasciato decorrere i termini. Ma prima di parlare deve studiare le norme, perchè il silenzio assenso è un’autorizzazione. La verità invece è che l’unico ente che ha dato una lunga serie di prescrizioni sono stati proprio i Servizi Forestali. A differenza della soprintendenza che, appunto, non ha dato alcuna indicazione, né contraria, né prescrittiva”.

“Zanoni invece di fare assurde battaglie – conclude Bottacin –  dovrebbe studiare la storia di quelle zone e scoprirebbe che qualche decina di anni fa lì la superficie boscata era minore rispetto adesso. Infatti i due interventi autorizzati sono di ripristino ambientale di vecchie colture preesistenti al bosco. Non di distruzione boschiva. Il bosco, caro Zanoni, cresce di migliaia di ettari ogni anno in Veneto. Speravo che almeno le misure di superficie boscata il geometra Zanoni le sapesse fare”.

“A supporto della zoppicante conoscenza delle norme – conclude Bottacin – gli ricordo i punti delle prescrizioni inserite dai Servizi Forestali sugli interventi di Miane e Cison”.

 

Intervento di Miane

  • Dovranno essere seguite tutte le indicazioni tecniche contenute negli elaborati progettuali, nella relazione paesaggistica, nella relazione geologica e nella relazione forestale, parti integranti del presente parere;
  • Siano rispettate tutte le prescrizioni impartite dal Comune di Miane contenute nei propri atti autorizzativi;
  • La regimazione di tutte le acque, dovrà essere eseguita mediante la costruzione di appositi dispositivi (canalette superficiali in terra battuta o altro, drenaggi, tubi forati) per far confluire le acque fino a collettori naturali e/o artificiali presenti, in modo da non innescare dissesti o problematiche di ordine idrogeologico;
  • Sarà cura del D.L. integrare la rete di drenaggio soprattutto in presenza di stillicidi o di altre venute d’acqua;
  • Dovrà essere ottemperato alla seguente prescrizione emessa da ARPAV in sede di C.T.R.D.: la gestione come sottoprodotto delle Terre e Rocce da Scavo prodotte nel corso dell’intervento deve seguire quanto disposto dal DPR 120/2017, (a cui fa riferimento la Circolare di Indirizzi Orientativi della Regione Veneto prot. n. 353596 del 21.08.2018),Titolo II, Capo II e III, nel caso di riutilizzo dei materiali da scavo al di fuori del sito di scavo, o Titolo II, Capo IV, nel caso di riutilizzo del materiale da scavo nello stesso sito di scavo. La relativa documentazione deve essere inoltrata ad ARPAV almeno 15 giorni prima dell’inizio lavori. La modulistica prevista dalla citata normativa deve essere predisposta utilizzando l’applicativo web regionale (raggiungibile all’indirizzo http://www2.arpa.veneto.it/terrerocce/);
  • L’impianto dovrà essere dotato di pali di testata in legno e pali intermedi in legno e/o corten;
  • Gli sterri e i riporti saranno minimi, comunque non dovranno essere superiori a m 1,00;
  • Dovrà essere eseguito il rapido rinverdimento di tutte le aree smosse, comprese le piste di coltivazione, mediante semina di graminacee e foraggiere autoctone. Pertanto il vigneto da eseguirsi dovrà essere associato a prato stabile. La semina delle specie erbacee dovrà avvenire immediatamente ed anche prima della messa a dimora delle barbatelle;
  • I lavori con le prescrizioni dovranno essere eseguiti entro i termini di anni 3 (tre) dalla data dell’autorizzazione;
  • Il terreno da disboscare dovrà avere una superficie di m2 8.140 secondo quanto riportato negli elaborati grafici di progetto;
  • La misura compensativa non è necessaria in quanto l’area ricade in zona montana così come definita dalla L. 97/1994 e dalla L. R. 51/1993, configurandosi come un recupero colturale di area a vocazione agricola, relativamente ai mappali n. 50 e 378, mentre la parte di riduzione di complessivi m2 63 di area classificata a bosco misto che viene prevista sul parte del mappale 47 verrà compensata attraverso il miglioramento boschivo (misura b) di una superficie doppia (pari a m2 126) con recupero di esemplari di Castagno presenti lungo una fascia sullo stesso mappale n. 47;
  • La ditta interessata dovrà comunicare alla U.O. Forestale Est – sede di Treviso e Venezia la data di inizio dei lavori, nonché i nominativi del Direttore dei Lavori e dell’Agronomo/Forestale che dovranno sottoscrivere per accettazione;
  • I tecnici nominati, unitamente alla Ditta incaricata, saranno responsabili del buon andamento dei lavori autorizzati e dell’osservanza di tutte le prescrizioni impartite con l’autorizzazione, nonché delle disposizioni tecniche contenute negli elaborati progettuali, parte integrante dell’autorizzazione stessa. Il Direttore dei Lavori potrà dettare tutte le prescrizioni del caso, atte ad impedire dissesti, smottamenti o qualunque altra problematica di ordine idrogeologico. Lo stesso Tecnico dovrà trasmettere a fine lavori il Certificato di Regolare Esecuzione;
  • In caso di mancata comunicazione dei nominativi del Direttore dei Lavori e dell’Agronomo, i lavori non potranno essere iniziati e la validità della presente autorizzazione decadrà con effetto immediato;
  • Dovranno inoltre essere osservate le eventuali disposizioni tecnico – operative che la U.O. Forestale Est – sede di Treviso e Venezia riterrà opportuno assumere per la corretta esecuzione dei lavori anche in corso d’opera.

 

Intervento di Cison

  • Si reputa necessario una più accurata definizione della viabilità principale di attraversamento dell’impianto, che tenga conto della sistemazione dei filari e delle necessarie fasce prative di separazione tra le unità colturali (come indicato in Tav.5 modificata);
  • E’ necessario il mantenimento dell’orografia originaria del crinale e degli esemplari arborei presenti, in luogo dello sterro previsto;
  • Venga mantenuto un andamento naturaliforme dei margini del bosco affermato che si intende conservare;
  • venga  previsto un maggior  mantenimento a prato nelle aree residuali ai margini delle colture ed a separazione delle unità vitate, anche al fine di ripristinare parzialmente i rapporti originari tipici del paesaggio agrario storico;
  • In prossimità del fondovalle vengano mantenute idonee  fasce prative di almeno 10 m regolarmente falciate (come indicato in Tav.5 modificata).
  • sulle testate dei filari e all’interno degli stessi non dovranno essere utilizzati pali tutori in calcestruzzo, preferendo quelli in legno o in acciaio corten.
  • sia prevista la manutenzione e la periodica pulizia dei pozzetti previsti a fondovalle.