Ecco le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, al termine del pareggio per 1-1 ottenuto a Cagliari. “Sono orgoglioso, perché questo è un campo difficile. La partita aveva sicuramente una valenza importante; nel primo tempo siamo andati sotto da un fallo laterale nostro, su un fallo in attacco, su una palla persa, non siamo riusciti a riacciuffare la ripartenza, come al solito questo è il nostro problema: pecchiamo di inesperienza, in alcune situazioni della gara. Oltre a questo, posso solo fare i complimenti ai miei giocatori, che hanno disputato una partita straordinaria: oltre allo spirito che è stato incredibile, anche con grande qualità, hanno dominato il gioco, hanno macinato gioco e creato occasioni, e credo che il pareggio sia ampiamente meritato. E’ normale che il gal tecnico c’è, è alto e noi lo dobbiamo sopperire con altre cose, cioè con l’organizzazione, con lo spirito, con la mentalità. La mia corsa “alla Mazzone” dopo il goal? Be’, sicuramente anch’io mi lascio trasportare, probabilmente essendo un novello della categoria non guardò molto all’estetica, ma mi lascio andare, sono me stesso e credo che sia giusto così, i miei ragazzi lo sentono, il trasporto è tanto, ma del resto ci dobbiamo mettere una parte emozionale, per riuscire a farcela. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, ma secondo me ci è mancata una scintilla. Nella ripresa, invece, abbiamo fatto una gara straordinaria. Busio e Johnsen, parlando dei singoli, sono due ragazzi molto interessanti, dotati. Johnsen, avendo giocato tutte le partite, ha una situazione fisica, per lui, non facile, anche perché ci è successa una cosa particolare: abbiamo disputato il posticipo e, oggi, l’anticipo. Quindi abbiamo recuperato veramente poco. Busio pure gioca tutte le gare e lo fa con un’intensità pazzesca, parliamo di un ragazzo del 2002 che copre il campo e ha anche qualità, credo che la società sia stata veramente brava a prendere un giocatore del genere. Anche per me, molti dei miei giocatori sono una sorpresa. Li devo allenare, li devo vedere sul campo per conoscerli prima di tutto caratterialmente. Poi, per capire come si adattano in questa difficile categoria. Credo che in questa squadra le potenzialità siano molte più di quelle che si sono dette, perché generalmente, quando si vanno a prendere giocatori sconosciuti, in campionati che magari si ritiene non siano allo stesso livello del nostro, è semplice dare giudizi. Certo c’è ancora molto da fare, siamo ancora poco incisivi rispetto a quello che creiamo, e subiamo relativamente poco, ma quello che subiamo, lo capitoliamo. Questa categoria pesa, perché sicuramente le altre squadre hanno giocatori di livello importante, i nostri ci devono arrivare con il lavoro e l’esperienza. Secondo me, ce n’è più di qualcuno, ma preferisco non fare nomi, perché non voglio che qualcuno si senta già giocatore, e l’umiltà deve essere al primo posto della nostra classifica mentale. Devo dire che, per quanto riguarda le altre gare,  potrò il Torino abbiamo vinto, per assurdo, più duelli di loro e il Torino è la squadra che vince più duelli, insieme con l’Atalanta. In quell’occasione sia Busio che Ampadu hanno fatto molto bene. È normale che noi, per caratteristiche, non abbiamo grande fisicità, abbiamo più tecnica, ma abbiamo magari grande spirito, dobbiamo sopperire con la tecnica, magari mettendo un centrocampista in più, perché sulle seconde palle, quando incontriamo questi tipi di squadre, andiamo sicuramente in difficoltà. È un adattamento che dobbiamo fare, anche se la nostra prerogativa è sempre quella di giocare palla a terra, nei limiti di quello che ci viene concesso, perché chiaramente c’è anche l’avversario. La nostra condizione mentale arriva da motivi ben precisi: per esempio abbiamo rischiato di perdere l’ultima gara proprio niente secondi finali, e contro lo Spezia l’abbiamo invece persa all’ultimo secondo. Quindi chiaramente eravamo scottati, un punto qui ottenuto è un punto importante, quindi c’è mancata la lucidità e anche un pizzico di coraggio, perché ci veniva detto che, per la voglia di vincere le gare, poi probabilmente si perdono, pertanto abbiamo fatto anche esperienza e oggi ci siamo presi questo punto. Ma per salvarci bisogna vincere, e questo è il mio rammarico: veniamo da quattro-cinque prestazioni importanti, ma abbiamo vinto solo ad Empoli. Questo è un passaggio che dobbiamo fare, perché le prestazioni ci fanno stare in partita, fare punti contro squadre probabilmente più forti di noi, ma le vittorie sono importanti. Questo è il dato di fatto”.