CastelfrancoMunicipioLa resa dei conti è ormai vicina per i candidati sindaco alle elezioni amministrative di Castelfranco Veneto. Il responso è affidato ai cittadini, il cui voto deciderà le sorti della città del Giorgione per i prossimi cinque anni. E se cinque sono gli anni che il nuovo sindaco avrà a disposizione per rilanciare la città e consolidare gli impegni presi in campagna elettorale, altrettanti sono i candidati alla guida del Comune, pronti a subentrare al sindaco uscente Luciano Dussin, rappresentate del centrodestra.

Pur schierati su fronti opposti e concorrenziali, i candidati sono tutti d’accordo su un nodo fondamentale per il futuro di Castelfranco: la necessità di sviluppare il settore turistico come motore di nuove opportunità di lavoro e fattore d’attrazione e creazione di interesse per la città. È proprio questo il principio guida del programma presentato dal candidato del Pd Claudio Beltramello, promotore durante la sua campagna elettorale di un flash mob con cui ha denunciato l’attuale mancanza in città di un’adeguata promozione turistica.

Ma accanto al turismo, il lavoro resta la priorità indiscussa, non solo per Beltramello, ma anche per il candidato della Lega e di Forza Italia Stefano Marcon, che ne fa il punto centrale del suo progetto di governo.

Gianni Fiscon della lista Castelfranco Domani pone, invece, l’accento sulle potenzialità inespresse della città, colpita da un tracollo dal quale potrebbe risollevarsi attraverso lo sviluppo del turismo sportivo, capace di trasformarla in centro di interesse internazionale.

Il candidato del Movimento 5 Stelle, Andrea Bambace, e Tiziana Milani, unica donna in lizza, schierata dalla lista Castelfranco Città Aperta, ritengono, invece, fondamentale il coinvolgimento diretto della cittadinanza nell’Amministrazione comunale, da un lato – per Bambace – attribuendo alla democrazia diretta un ruolo centrale nella gestione del territorio, dall’altro – secondo la Milani – sottolineando la volontà, già dimostrata in campagna elettorale, di avvicinare le politica ai cittadini e i cittadini alla politica.

Visioni divergenti e punti di tangenza, com’è normale che accada. Su una cosa, però, non ci sono dubbi: la decisione finale spetta ai cittadini e l’auspicio condiviso è che il 31 maggio si registri la massima affluenza alle urne.

Emanuela Minasola